di Beppe Grillo
Da prima del suo varo, questo governo è ombrato da insistenti allusioni riguardo le differenze che dividerebbero il MoVimento dalla Lega; allusioni cariche della speranza che il Governo Conte sia destinato a naufragare il più presto possibile. Eppure nessuno ha mai negato l’esistenza di caratteri distintivi, spesso definiti “anime incompatibili”, da chi gufa il governo e lo rappresenta come una sorta di match continuo con Salvini. Ma li lascio volentieri alle loro difficoltà nell’etichettarci, frutto di una miopia ormai più che strutturata.
In realtà la sfida che stiamo vivendo è esattamente l’opposto di ciò che viene propagandato dalla sinistra frou frou; quella che si è dimostrata tanto cinica da costruire il caos per poi criticare le mosse di chi cerca di disinnescarlo con ipocriti appelli alla parola solidarietà. La stessa che definisce “ospitalità” l’ammasso di anime, poi lasciate cinicamente nelle mani del caporalato; triste frutto di accordi balordi con gli altri paesi europei, che ha finito per far male a tutti nel nostro Paese.
Il governo Conte sopporta e sopporterà con facilità questa propaganda, proprio perché riunisce due espressioni diverse del comune bisogno di restituire al nostro paese un ruolo autorevole in Europa. Ed è proprio questa la sfida più intrigante e aderente all’espressione popolare del 4 marzo. L’istanza della maggioranza degli italiani, ridiscutere il posto dell’Italia nel mondo, non è stata soffocata dalle differenze fra noi e la lega, permettendo al benpensantismo di dividerci. Sarà proprio una sintesi fra simili nella differenza a generare un modello di governo assolutamente nuovo: invece che occupare palazzo Chigi con soggetti in palese conflitto di interessi con ciò che era necessario per il paese abbiamo costruito un governo riunendo chi discute su come e cosa fare di meglio per l’Italia.