di Luigi Di Maio, Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro
Ciao a tutti, buongiorno! Ci tenevo a raccontarvi la mia prima giornata al Ministero del Lavoro. Stamattina ho voluto iniziare l’insediamento al Ministero del Lavoro incontrando i riders. Sono quei ragazzi che lavorano nell’ambito della gig economy e che, banalmente, nel caso del food delivery, portano il cibo a casa delle persone.
Conoscete molte di queste piattaforme, ma dietro quelle app ci sono ragazzi che, a volte con lavoro a cottimo, girano le città in bicicletta e per pochi euro al giorno portano pietanze a casa nostra.
È un modello di economia che sta avanzando sempre di più solo che, queste persone a volte hanno un’assicurazione minima o non ce l’hanno proprio. Hanno degli stipendi da pochi euro all’ora, due euro all’ora, tre euro all’ora non hanno a volte neanche un contratto di lavoro e prendono anche molti rischi.
Abbiamo visto, per esempio, il caso di uno di questi rider di Milano che ha perso una gamba mentre lavorava, per colpa di una buca, per un problema di fondo stradale.
Li ho voluti incontrare, quello che vien fuori è che prima di tutto questi ragazzi sono il simbolo di una generazione abbandonata, che è quella generazione vittima di tante leggi del precariato insieme al fatto che i lavori cambiavano.
Cioè c’erano leggi che precarizzavano il lavoro sempre di più e intanto alcuni lavori sfuggivano proprio dalle leggi che regolarizzavano i rapporti di lavoro, li normavano, li rendevano ancora più precari.
È la storia della nostra generazione, una generazione che ha visto cambiare tutto intorno a sé nel giro di meno di 10 anni. Io ho aperto le porte del Ministero e abbiamo fatto una riunione informale, ci rivedremo tra una settimana e dobbiamo trovare una soluzione.
Chi lavora deve avere dei diritti minimi, chi lavora deve avere un salario minimo garantito al di sotto del quale non puoi esser pagato.
Una cifra in euro precisa per ogni ora di lavoro, al di sotto del quale non puoi pagare una persona, perché altrimenti è sfruttamento, perché altrimenti la stai mettendo in competizione con una macchina, ma la macchina non ha le esigenze di un essere umano.
È stato un primo passo tra un po’ andrò al Ministero dello Sviluppo Economico, che è dall’altra parte della strada, qui siamo al Ministero del Lavoro. Invece lì incontrerò gli imprenditori del Drappo Bianco, che sono imprenditori della Brianza che portano avanti tante battaglie per gli imprenditori, ma soprattutto difendono quelli a cui è stata pignorata la casa, quelli a cui lo Stato non paga il dovuto e i lavori che sono stati fatti da questi imprenditori con cui lo Stato ha debiti.
È una giornata importante, perché non ho ancora composto tutti gli staff, non ho ancora incontrato tutti i dipendenti e li incontrerò dopo, li saluterò.
Ma dobbiamo metterci subito al lavoro, perché si è perso già troppo tempo per le nuove generazioni in Italia e voglio dirvi che io sono aperto a dialogare con tutti, con gli enti locali, gli enti territoriali, le varie sigle di rappresentanza, quelle convenzionali e quelle che stanno nascendo e se servirà lavoreremo notte e giorno per migliorare la qualità della vita di chi lavora e di chi dà lavoro.
Questa è un’occasione unica, non possiamo perder tempo.
Ciao!
P.S. Mauro De Marco non agisce a nome del Movimento ed é diffidato dal utilizzare il logo del Movimento per organizzare eventi a pagamento.