di Davide Casaleggio
Ivrea Patrimonio mondiale dell’Unesco è un riconoscimento che premia la storia di una città simbolo della rivoluzione industriale del ‘900. Una città dove l’utopia di Adriano Olivetti si è concretizzata, diventando punto di riferimento di un’industria tecnologica che ha cambiato il mondo.
La decisione del World Heritage Committee ci racconta che l’impresa che riesce ad andare al di là delle mere logiche del ricavo è un’impresa destinata a rimanere nella storia. Ci racconta che il concetto olivettiano di Comunità travalica i confini del tempo, supera ogni modello di welfare aziendale moderno.
Adriano Olivetti metteva la persona prima dell’impresa. E oggi la sua idea di comunità è il faro che ci indica la strada al centro di Rousseau. In un certo senso ci sentiamo figli di Adriano. Perché il concetto di Comunità, grazie a Internet, genera effetti positivi e si trasforma in aggregazione, in obiettivi, in interessi comuni. Per questo stiamo lavorando a nuove idee per Rousseau che possano ricalcare quello che era lo spirito olivettiano. Uno spirito che mette al centro il cittadino e il suo benessere. Idee che facevano dell’Italia un laboratorio tecnologico d’avanguardia e modello internazionale. Ripartire dal riconoscimento di Ivrea a Patrimonio Unesco per riscoprire l’utopia della Olivetti è un sentiero luminoso per il futuro di questo Paese.