di Luigi Di Maio
Cittadella della Carità’ della Caritas a Roma. Un luogo che merita una visita da parte di tutti coloro che si oppongono al sacrosanto divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni provenienti dall’azzardo. Divieto assoluto previsto nel contratto di Governo e nel Dl Dignità.
Parlando con i responsabili e gli operatori, che ogni giorno accolgono e curano anche gli azzardopatici, mi sono convinto ancora di più che le misure previste nel Dl Dignità siano il primo fondamentale passo per fermare il dilagare di questa piaga. La aboliamo applicando la stessa normativa delle sigarette. L’azzardo fa male alla salute e all’economia, lo Stato deve regolamentare non promuovere la sua diffusione.
Alla Cittadella della Carità’ ho ascoltato storie allucinanti, pensionati che spendono fino all’ultimo centesimo del loro introito mensile, giovani che indebitano tutte le famiglie, minori che pensano che il futuro si costruisca tentando la sorte e non con l’impegno. Danni sociali irreparabili, su cui ha buon gioco l’usura, ed un effetto culturale ed economico devastante sulla nostra società. Ogni euro azzardato esce dall’economia reale, colpendo il commercio e l’indotto industriale produttivo. Quando combattiamo la diffusione del gioco d’azzardo stiamo facendo anche una piccola manovra economica.
Basta con spot su scommesse sportive e non, con pubblicità al gratta e vinci’ (sarebbe meglio chiamarli Gratti & Perdi) e ogni tipo di azzardo e le sue sponsorizzazioni.
Da una ricerca promossa dalla Caritas della Diocesi di Roma su Adoloscenti e Azzardo’ è emerso che l’80% dei minori azzarda dopo aver visto la pubblicità in tv, il 67% tramite spot online ed il 64% nei bar/tabaccherie.
Una piaga diffusissima tra i minori.
Sempre dai dati dalla ricerca emerge che l’88% azzarda con scommesse sportive, il 48% con i Gratta e Vinci’, il 30% con le scommesse online, il 25% con le slot machines.
Tra i minori, l’influenza degli amici nell’indurli all’azzardo è solo del 43%, mentre la pubblicità televisiva influisce per l’80%.
Le organizzazioni criminali come ricordano l’Antimafia e le ultime inchieste sono entrate nel gioco legale. Hanno appena sequestrato delle sale slot a Ostia che erano degli Spada. Come ci hanno spiegato i rappresentanti della Caritas: non e’ una questione di gioco legale o illegale ma è una questione di regolamentare questo settore senza proibizionismo ma considerando il fortissimo rischio sociale ed i danni all’economia.
Questo è solo il primo passo per poi andare ben oltre, mettendo fine ad una liberalizzazione selvaggia che sta devastando la nostra società.
Il contratto di governo parla chiaro: dopo il “divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni” si procederà con “trasparenza finanziaria per le società dell’azzardo; strategia d’uscita dal machines gambling (slotmachines, videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute; obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile; imposizione di limiti di spesa; tracciabilità di flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e infiltrazioni mafiose. Analogamente, si rende necessaria una migliore regolazione del fenomeno, attraverso strumenti quali, ad esempio, l’autorizzazione all’installazione delle slot machine – VLT solo in luoghi definiti (no bar, no distributori ecc), limitazione negli orari di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensibili (scuole, centri di aggregazione giovanile, luoghi di culto).
In questo le associazioni, le scuole e gli insegnanti, gli enti come la Caritas che lottano contro l’azzardopatia saranno i nostri interlocutori naturali. Hanno toccato e stanno toccando con mano la follia degli ultimi 15 anni. Pure mio nonno giocava al Lotto ma non ogni 10 minuti! Ora basta!