di Mirella Liuzzi
Oggi assistiamo a una pagina nera per la Basilicata. L’operazione di stamattina della Guardia di Finanza, con ordinanze nei confronti di personalità di primissimo piano del sistema politico e sanitario lucano, mette in luce una “distorsione istituzionale” che ci lascia sgomenti.
Il procuratore capo di Matera, Pietro Argentino, ha parlato apertamente di “sciacallaggio di potere e condizionamento sociale”. Parole forti anche in virtù del fatto che Marcello Pittella viene descritto come “la persona che influenza pesantemente le scelte gestionali delle aziende sanitarie e ospedaliere lucane nell’ambito dei concorsi indetti per la selezione di personale interfacciandosi direttamente con alcuni dirigenti delle stesse”.
Accuse gravissime che, a prescindere dal seguito cui darà la magistratura, gettano un’ombra inquietante sulla gestione della sanità pubblica e del suo legame con i partiti e con la politica regionale.
Nelle carte dell’inchiesta il Gip ha confermato che nella sanità lucana esiste un “sistema di corruzione e asservimento della funzione pubblica a interessi di parte di singoli malversatori”. E pensare che la ricandidatura di Pittella era stata richiesta e sottoscritta, con perfetto tempismo, da 70 sindaci lucani solo qualche settimana fa, e poi formalizzata per acclamazione nell’assemblea regionale del PD! Stando a quanto emerge dagli atti dell’inchiesta gli arresti domiciliari spiccati al Presidente Pittella sarebbero correlati alla sua ricandidatura alle elezioni regionali di novembre. Secondo il procuratore Argentino, il rischio sarebbe quello di “garantire i suoi favori e imporre i suoi ‘placet’ ai suoi accoliti pur di consolidare il suo bacino clientelare, potendo contare su appoggi locali, in uno scambio di utilità vicendevoli”.
Avevamo già denunciato pratiche di clientelismo e precariato in ambito sanitario e questa indagine della magistratura conferma un costume che dobbiamo contrastare a qualunque costo. Per arginare tali pratiche clientelari, il contratto di governo prevede nuovi e diversi criteri di nomina dei direttori generali, dei direttori sanitari e amministrativi, così anche dei dirigenti di strutture complesse. Alla luce di quanto emerge dalle cronache – che ora dopo ora si arricchiscono di nuovi particolari – ci auguriamo che la magistratura faccia il suo corso e accerti la verità fino in fondo. Tuttavia, dinanzi a questi scenari, non possiamo esimerci dal chiedere le dimissioni immediate di Pittella da Presidente della Regione Basilicata così come richiesto dai portavoce del M5S in regione Basilicata.