di Federica Daga
I dati del rapporto Ispra sul consumo di suolo sono letteralmente agghiaccianti. Per questo vanno subito approvate le leggi contro il consumo di suolo e per prevenire il dissesto idrogeolico. Non c’è più tempo da perdere.
L’anno scorso la superficie naturale è stata coperta da 2 metri quadrati di cemento al secondo, ben 52 km di terreno vegetale sono stati impermeabilizzati.
Aspetto ancora più grave è che quasi un quarto (il 24,61%) del nuovo consumo di suolo netto tra il 2016 e il 2017, è avvenuto all’interno di aree soggette a vincoli paesaggistici. Di questo, il 64% è dovuto alla presenza di cantieri e ad altre aree in terra battuta destinate, in gran parte, alla realizzazione di nuove infrastrutture e fabbricati.
La cementificazione è anche intrinsecamente legata al fenomeno del dissesto idrogeologico, ed è seriamente preoccupante apprendere che il 6% delle trasformazioni del 2017 si trova in aree a rischio frana e che il 15%, invece, coinvolgerebbe i territori a pericolosità idraulica media.
Da tempo il Movimento 5 Stelle segue con molta attenzione la questione del consumo di suolo e del dissesto idrogeologico. Appena eletti abbiamo di nuovo depositato una proposta di legge che mira all’arresto del consumo di suolo. Un disegno di legge scritto in collaborazione con il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio e gli iscritti di Rousseau tramite la funzione Lex. Inoltre è stata presentata anche una proposta di legge per la prevenzione e il contrasto del dissesto idrogeologico.
L’augurio è che questi progetti di legge vengano calendarizzati e diventino leggi anche alla luce delle dichiarazioni del Ministro dell’ambiente Sergio Costa, che è intervenuto ribadendo il suo impegno a seguire tale tema in stretta collaborazione con il Parlamento.
Il contratto di Governo del Cambiamento parla chiaro:
“È indispensabile fermare il consumo di suolo (spreco di suolo) il quale va completamente eliminato attraverso un’adeguata politica di sostegno che promuova la rigenerazione urbana. A questo proposito vanno promosse azioni di sostegno alle iniziative per rilanciare il patrimonio edilizio esistente, favorendo la rigenerazione urbana e il retrofit (riqualificazione energetica) degli edifici”. Inoltre “Per contrastare il rischio idrogeologico sono necessarie azioni di prevenzione che comportino interventi diffusi di manutenzione ordinaria e straordinaria del suolo su aree ad alto rischio, oltre ad una necessaria attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”.
Queste leggi sono priorità assoluta!