di Luigi Di Maio La dignità di tutti i lavoratori, compresi quelli della gig economy, è il tema che più mi sta a cuore. Come primo atto da ministro ho subito incontrato i riders e con loro abbiamo portato avanti un tavolo con i loro datori di lavoro, ossia le piattaforme digitali che si occupano di fare le consegne a domicilio. Gli operatori in questo mercato in Italia sono qualche decina e li ho incontrati e sentiti tutti. Parliamo di un mercato promettente, ma ancora in crescita e come spesso succede in questi casi non tutti i concorrenti sopravvivono. E’ il mercato. Tra ieri e oggi si sta cercando di dare al mio impegno per la dignità dei lavoratori la colpa del fatto che una di queste piattaforme, Foodora, sta lasciando l’Italia. E’ vero che Foodora va via, ma qualcuno sa davvero il perchè? Vi do qualche informazione in più. Foodora lascia non solo l’Italia, ma anche la Francia, l’Australia e l’Olanda perchè, spiega l’azienda: “il mercato è troppo difficile”. Quindi non per le tutele dei lavoratori che noi vogliamo aumentare. Pensate che il mercato in cui ha deciso di investire Foodora è quello tedesco, dove i riders vengono assunti come subordinati e quindi con salario e tutele minimi. Sulla pelle dei nostri giovani non si lucra più.
Quello che spinge le aziende a investire più o meno è la legge della domanda e dell’offerta, non la presenza dei diritti dei lavoratori.