di MoVimento 5 Stelle Europa
Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha tenuto questa mattina al Parlamento europeo di Strasburgo il suo quarto discorso sullo Stato dell’Unione. Di cosa si tratta? È un intervento in cui la Commissione fa il punto sui risultati finora raggiunti, seguito da un dibattito con i gruppi politici sullo stato di salute e tenuta dell’Unione.
Prima la buona notizia: quello di oggi è l’ultimo discorso di Juncker, visto che dopo le elezioni dell’anno prossimo non sarà più il presidente della Commissione europea.
Un discorso di cui probabilmente non sentirete molto parlare, perché sommerso da alcuni voti importanti che si tengono oggi al Parlamento (come il copyright). E questo è, forse, l’indice più importante dello stato di salute della Commissione: un Presidente che non riesce a imporre i temi nell’agenda politica, un passaggio importante e prestigioso come il discorso sullo Stato dell’Unione che finisce ben presto nel dimenticatoio.
Ma cosa ha detto Juncker? Niente di nuovo, in realtà. Il suo è sembrato un imbarazzante discorso fotocopia dell’anno precedente, senza alcuna novità, con le solite stanche promesse. Come un attore sul viale del tramonto, Juncker ha ripetuto che l’Europa deve essere unita, coesa e forte. Riguardo alla gestione dei fenomeni migratori ha detto che c’è “bisogno di maggiore solidarietà nel presente e nel futuro e deve essere una solidarietà duratura”. Quante volte abbiamo sentito ripetere questo ritornello senza più credibilità? In questa Unione di nome e non di fatto, però, non si passa mai dalle parole ai fatti e l’Italia continua a essere lasciata sola a gestire i migranti.
Juncker ha addirittura affermato che vuole proteggere le elezioni da manipolazioni. Benissimo, lo dica però ai suoi Commissari che troppo spesso cercano di interferire, e manipolare, nelle votazioni di parecchi Stati membri. Anche su crescita, lotta alla povertà, tutela delle nostre imprese il discorso del Presidente è stato deludente e fuori luogo.
Nessuno rimpiangerà il lavoro di questa Commissione e che, anzi, verrà ricordata per il suo volto egoista e incapace di rispondere alle grandi sfide moderne.
La verità è che il discorso di Juncker più onesto e coerente con i risultati di questa Commissione sarebbe stato un altro: il silenzio.