La grande coalizione che governa in Europa ha le ore contate

Intervista di Laura Agea rilasciata a Formiche.net

1.Il voto in Baviera anticipa il trend previsto per le europee di maggio?

In realtà è il voto in Italia dello scorso 4 marzo ad anticipare le europee del 2019. Quello in Baviera è la conferma di un trend inarrestabile che vede i partiti dell’establishment crollare. Vede, in questi giorni a Bruxelles ci sono molti eventi e convegni che ricordano e analizzano, a dieci anni di distanza, la crisi finanziaria del 2008. Nessuno però riflette sulle ferite profonde inferte al tessuto sociale europeo. Sono state salvate le banche e i finanzieri e a pagarne il prezzo sono stati i cittadini. Stesso schema applicato in Grecia dove il 95% dei 216 miliardi erogati per far finta di salvare il Paese sono finiti nelle banche private e non nelle casse dello Stato o a beneficio dei cittadini.

2.La Grande coalizione di Merkel e Seehofer rischia l’impasse?

A noi non preoccupa la grande coalizione che governa la Germania, ma la grande coalizione che governa l’Europa. Il patto del Nazareno in salsa europea sta facendo solo danni. Non giudico gli affari interni di un Paese membro. Saranno i cittadini tedeschi a decidere chi da quali leader farsi governare. Tuttavia, una cosa è chiara: l’ex Ministro delle Finanze Schäuble ha imposto la strada dell’austerity a tutti e adesso il popolo europeo si rifiuta. I partiti affiliati a PPE e S&D perdono ovunque: in Italia, Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda.

3.I verdi, la sorpresa delle urne, hanno ottenuto il 19% con temi ambientali e comunque legati all’Unione, lasciando l’euroscetticismo solo ai sovranisti di Afd. Che spia è anche per l’Italia?

I Verdi hanno fatto una campagna dinamica e moderna che ricorda molto quella del Movimento 5 Stelle. La loro leader Katharina Schulze ha 33 anni ed è coetanea del nostro Luigi Di Maio. Anche loro si oppongono all’inciucio dei loro Pd e Forza Italia e anche loro si battano per una mobilità sostenibile. Tuttavia, al Parlamento europeo hanno sempre avuto un atteggiamento ambiguo. Quando abbiamo presentato la mozione di censura a Juncker hanno votato contro, dimostrando di essere parte del sistema.

4.Crede che i bavaresi abbiano votato contro Merkel anche per colpire Juncker?

Il voto in Baviera si espone a tante diverse letture ma comunque è un dato di fatto che la candidatura di Manfred Weber, leader del gruppo PPE che ha proprio in Baviera il suo collegio, a Presidente della Commissione Europea ne esce decisamente ridimensionata.

5.Immigrazione, crescita, lotta alla povertà, tutela delle imprese: come l’Europa potrebbe meglio rispondere a queste grandi sfide della postmodernità?

Tutti i cittadini europei e tutti i governi devono avere pari dignità a Bruxelles. Lotteremo per affermare in Europa questo principio di buon senso con spirito di collaborazione. L’Europa del cambiamento deve puntare su investimenti e crescita archiviando definitivamente la grigia stagione dell’austerity. La nuova Commissione europea, per esempio, si dovrà concentrare sul surplus commerciale tedesco e olandese e sul grosso problema del paradiso fiscale lussemburghese anziché chiedere altri sforzi insensati ai paesi della periferia dell’Eurozona. Su questi temi siamo pronti a dialogare con tutte le forze politiche che vogliono intraprendere veramente la strada della discontinuità con gli errori del passato