di Luigi Di Maio
Ciao a tutti, in questi giorni sono tutti concentrati sulla manovra del popolo. Ne parlano tutti e quasi sempre a sproposito. Anche oggi si parla di allarme rating, di conti che non tornano, di errori nel Def, di stop di Mattarella, di patrimoniali, di crepe nel governo. Tutte balle! Si inventano di tutto, ma non raccontano cosa c’è veramente dentro e chi beneficia di quello che sarà stabilito nella legge di bilancio, che per intenderci è la legge che definisce come saranno spesi i vostri soldi da parte dello Stato. Sono giorni importanti. Oggi il Parlamento sta votando la nota di aggiornamento al DEF, quella che contiene le spese previste per la Manovra del popolo, e la settimana prossima il Consiglio dei Ministri approverà appunto la Legge di Bilancio che sarà poi inviata a Bruxelles e alle Camere per l’approvazione definitiva.
Innanzitutto è bene chiarirci su un principio. Le misure che stiamo introducendo sono quelle che hanno chiesto gli italiani con il voto del 4 marzo. A cosa serve la democrazia se poi il governo non può attuare quello che hanno deciso i cittadini? A niente. Sarebbe completamente svuotata. E infatti è quello che è successo negli ultimi anni. I partiti si presentavano con un programma e poi una volta al governo facevano tutt’altro. La legge Fornero non era in nessun programma elettorale, nessun italiano l’ha mai votata. Il Jobs act non era in nessun programma, eppure lo hanno fatto. 20 miliardi alle banche non li trovate in nessun programma elettorale, eppure è esattamente quello che hanno fatto. Quello che invece era nei programmi elettorali di chi ci ha preceduto è rimasto solo sulla carta. Quello che è cambiato è che quello che abbiamo scritto nei programmi, lo stiamo realizzando ora che siamo al governo. Questo è il pericoloso esempio di cui ha paura la classe politica di tutta Europa. Hanno fatto passare il principio che per governare era necessario non rispettare i programmi e pazienza per i cittadini. Noi adottiamo il principio che per rispettare i programmi è necessario governare e pazienza per i tecnocrati. Un capovolgimento totale rispetto a prima. È questo il motivo per cui tutti ci osteggiano, soprattutto in vista delle elezioni europee che saranno un po’ come le elezioni italiane: segneranno il crollo dei partiti tradizionali e l’emergere di tante forze politiche nuove.
Non è vero infatti che la nostra manovra è contro l’Europa. Questa è una narrazione che hanno voluto raccontare le persone, membri di partiti europei, che oggi siedono dentro le istituzioni. L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea e abbiamo sempre detto di voler non solo rimanere al suo interno, ma anche di migliorarla, di renderla più democratica, di renderla più solidale. La misura su cui viene fatto un vero e proprio terrorismo mediatico è quella del reddito di cittadinanza. Purtroppo i nostri media la stanno raccontando talmente male (sempre per fini politici perché sono legati al Pd e a Forza Italia che oggi insieme arrivano se va bene al 20%) che neanche all’estero capiscono di cosa si tratta. Quando l’altro giorno, a Berlino, ho raccontato al ministro del lavoro tedesco in cosa consista il nostro reddito di cittadinanza, spiegandogli che è una misura attiva del lavoro, lui ha detto che non era assistenzialismo e che ci daranno una mano nel rivoluzionare i centri per l’impiego. Pensate che la Germania per l’indennità di base spende 30 miliardi di euro all’anno e 10 miliardi per i job center dove lavorano 100.000 persone. Il reddito di cittadinanza è una misura che ci avvicina all’Europa, non che ci allontana dall’Europa. È una misura espansiva, è una misura che salva la vita e la dignità delle persone, che li aiuta a trovare lavoro e che fa circolare finalmente un po’ di denaro che andrà anche nelle tasche di commercianti e artigiani. Funziona in tutta Europa e funzionerà anche qui in Italia. E lo dico a tutti gli amici europei che guarderanno questo video: non diamo soldi a pioggia, questo lo facevano prima. E il voto di scambio funzionava così, il reddito di cittadinanza uccide il voto di scambio e sarebbe interessante se qualche giornalista francese o tedesco facesse una bella inchiesta su questo. Noi aiutiamo economicamente chi si dà da fare per trovare un lavoro durante la fase di ricerca del lavoro consentendogli di vivere almeno sulla soglia di povertà relativa che l’eurostat stabilisce a 780 euro!
Ma, e anche questo voglio dirlo agli amici europei, nella manovra ci sono anche investimenti per 15 miliardi di euro, meno tasse per le imprese e i professionisti, meno tasse per chi assume e investe in ricerca, la semplificazione del codice degli appalti per favorire gli investimenti, interverremo sulla sanità per abbattere le liste d’attesa, investiremo sul rilancio degli istituti professionali affinché formino giovani con le competenze migliori per il mondo del lavoro (e su questo ci aiuteranno anche le imprese), investiamo nella blockchain, nell’intelligenza artificiale, nelle startup innovative. Insomma questa manovra cambia davvero volto all’Italia. E ci dobbiamo credere perché questi sono i temi che il MoVimento 5 Stelle ha sempre portato avanti!
Siamo stati sempre un Paese di grande eccellenza, di prodotti straordinari, di geniali inventori e imprenditori. Ma ultimamente eravamo diventati il paese dei politici corrotti, dei soliti noti che comandano sempre per tutelare i loro interessi, di quelli tecnologicamente sempre indietro. E onestamente era vero e lo sappiamo bene. Ma oggi in Italia vogliamo cambiare tutto e sta cambiando tutto. C’è un governo che vuole investire sull’onestà, sull’innovazione e soprattutto sulla solidarietà. Ora è al governo chi ha il popolo dalla sua parte.
La prossima settimana il presidente Conte andrà in Europa a raccontare la manovra e spiegherà a tutti cosa vogliamo fare. Io sono molto fiducioso per il Paese. Sono estremamente fiducioso che tutti capiranno che la nostra manovra fa bene alla ricchezza dell’Italia e a quella dell’Europa. L’Italia è un Paese forte. Il nostro debito è sostenibile, i fondamentali sono buoni e il nostro avanzo primario è in positivo da anni. Questo non lo dico solo io, ma lo dice addirittura la JP Morgan in un’intervista al Sole 24 ore, quindi insospettabile, dove viene sottolineato anche come le misure messe in atto dal governo possano essere di stimolo per l’economia. Sarà così. E se abbiamo deciso di investire finalmente dei soldi per le persone più povere, con il Reddito di cittadinanza e con la pensione di cittadinanza e il superamento della Fornero con quota 100, è perché queste misure sono fondamentali per la tenuta sociale del nostro Paese. La povertà e l’emarginazione sociale sono piaghe che vanno combattute e abbiamo deciso di affrontare di petto questo problema nella prima legge di bilancio utile.
Siamo disposti a dialogare con tutti, ma non a tornare indietro perché quello che gli italiani hanno chiesto va fatto.
Adesso continuiamo a lavorare e andiamo avanti.