Stiamo lavorando per evitare che drammi devastanti come quello di Genova possano ripetersi. Per farlo serve passare dalla logica degli interventi post-emergenza a quella della prevenzione dei disastri. Insomma, l’esatto opposto di quanto ha fatto chi ci ha preceduto.
Ma guardiamo avanti.
Alcune cose fondamentali le abbiamo già realizzate. Mi riferisco all’Agenzia per la sicurezza di strade e ferrovie e alla Banca dati dinamica delle nostre infrastrutture, risultati raggiunti con il decreto Emergenze.
Tuttavia, in attesa che queste piccole rivoluzioni possano prendere corpo, abbiamo dato avvio a un altro approccio operativo del mio ministero. Mi spiego meglio.
Avrete letto o sentito del caso della donna che, secondo i giornali, è rimasta ferita dopo che un pezzo di calcestruzzo si è staccato da un giunto di un ponte sulla autostrada A14 Bologna-Taranto, e, forse sollevato da un altro veicolo, è finito contro il parabrezza della sua auto. Ecco, ho deciso di mandare una ispezione da parte del mio ministero per capire meglio cosa sia accaduto.
Ma oltre all’emergenza c’è la prevenzione, come dicevo. Proprio in merito alla A14 e ad Autostrade per l’Italia, i controlli che ho disposto tramite l’Ufficio ispettivo territoriale di Roma hanno rilevato uno stato di degrado avanzato per il Viadotto Moro, in provincia di Chieti. Autostrade ha risposto che la sicurezza è garantita, ma ha comunque previsto una verifica globale, da noi richiesta, entro metà febbraio. In attesa, il mio ministero ha suggerito al concessionario provvedimenti per la sicurezza dei cittadini, compresa la possibilità di limitare il traffico.
Sempre ad Autostrade per l’Italia, e sempre grazie ai nostri controlli, abbiamo contestato le condizioni di degrado in cui versa il Ponte Paolillo, sulla A16 Napoli-Canosa. Anche qui Aspi ha provato a difendersi dicendo di avere in corso la progettazione degli interventi necessari e di aver già interdetto la corsia di emergenza. Inoltre, ha promesso la solita verifica globale. Gli ispettori del ministero, però, non hanno giudicato sufficienti i provvedimenti presi, hanno revocato l’ordinanza con cui si chiudeva la corsia di emergenza e hanno sollecitato al concessionario l’interdizione tout court al traffico sul ponte.
Il viadotto Sarno, sulla A30 Caserta-Salerno, non è messo così male come gli altri due, ma comunque preoccupa. La gestione è sempre in mano ad Aspi. Il mio ufficio ispettivo ha chiesto al concessionario pronti interventi di valutazione e di manutenzione dell’opera, in attesa che sia prodotta dal gestore la dovuta verifica globale entro la solita scadenza di metà febbraio.
Su tutti e tre i ponti Autostrade dovrà monitorare le deformazioni delle strutture con definizione di soglie di allerta. Ciò consente di attuare per tempo eventuali ulteriori iniziative a tutela di chi li utilizza: stiamo parlando, infatti, di viadotti “ammalati” che hanno bisogno di controlli costanti. Ma queste sono solo alcune delle azioni che stiamo mettendo in campo per la sicurezza e il benessere dei cittadini che viaggiano. La prevenzione evita le tragedie e fa risparmiare anche tanti soldi.
Ora lo Stato torna a fare lo Stato. Vi terrò aggiornati.