Le parole sono importanti. Quando si traducono in fatti, assumono una importanza ancora più forte. Ecco perché pensiamo che l’azione a tenaglia che stiamo facendo sulla lotta ai clan e al malaffare che per anni ha imperversato sia sulla nostra Capitale, sia su tutto il paese sia un modo per svoltare.
Entro l’anno entra in vigore la legge più completa contro la Corruzione che l’Italia abbia mai avuto. L’abbiamo chiamato Spazzacorrotti: se ti sei fatto corrompere o hai corrotto, non vedi più la Pubblica Amministrazione nemmeno col binocolo. Mettiamo poliziotti infiltrati negli uffici della Pubblica Amministrazione, e confischiamo i beni dei corrotti. Ma non basta. Sappiamo bene che serve una legge contro il reato di voto di scambio politico-mafioso e infatti ci stiamo lavorando senza sosta (intanto è stata già approvata al Senato).
Ma la lotta forse più frontale alle organizzazioni criminali la stiamo affrontando nelle strade e nelle piazze delle nostre città.
Un esempio su tutti: Roma. La nostra capitale infettata dal virus di Mafia Capitale si sta rialzando. Virginia Raggi ha portato il Campidoglio e lo Stato laddove per decenni regnavano incontrastati quelli del clan Casamonica, sgomberando e radendo al suolo le loro otto ville abusive. Ci sono voluti 10 mesi di lavoro, 10 lunghi mesi, ma ce l’abbiamo fatta. E le minacce del clan alla sindaca e alle forze di polizia sono il segnale che siamo sulla strada giusta. È una battaglia che richiede l’aiuto di tutti. 5 anni fa era stata già sgomberata un’altra villa alla Romanina, ed è bene che oggi, a distanza di tempo, la regione Lazio abbia deciso di demolirla e ed è bene che il ministro dell’interno sia presente a questo evento oggi.
Dobbiamo andare oltre, non fermarci mai. Questo chiediamo a tutti.
Roma chiede aiuto al Ministero dell’Interno per due questioni ancora irrisolte: Virginia Raggi da tempo ha chiesto i 254 poliziotti, donne e uomini delle forze dell’ordine che mancano all’organico di Roma Capitale. Sono pochi ma sono decisivi. Roma li attende e non si può aspettare oltre.
Allo stesso modo non possiamo tollerare di aspettare oltre sugli sgomberi di palazzi occupati abusivamente. Un esempio su tutti: l’immobile di CasaPound, nel cuore di Roma, nel quartiere Esquilino, a poca distanza dal Viminale. Roma è pronta, ma la decisione deve essere presa dal Ministro dell’Interno.
Le parole sono importanti. Quando si traducono in fatti, assumono una importanza ancora più forte.
La legalità riparte da Roma.
Francesco Silvestri, Portavoce MoVimento 5 Stelle – Camera dei deputati