Oggi ho ricevuto questa bellissima lettera da un giovane ragazzo italiano, Giovanni, che vive e lavora all’estero. La sua generazione, la mia generazione è quella che può condurci nel futuro. Possiamo costruire una nuova Italia fatta di merito, determinazione e creatività. Vi invito a leggerla, a condividerla e a lasciare un commento per darci un’idea o un suggerimento. O anche solo un incoraggiamento. Per me è fondamentale sapere che ci siete e che andiamo avanti tutti insieme, uniti per raggiungere lo stesso obbiettivo. Buona lettura!
Caro Ministro, Caro Luigi,
Sono uno dei tanti ragazzi che vive e lavora all’estero.
Grazie ai sacrifici dei miei genitori, famiglia di artigiani, oggi sono un giurista specializzato in relazioni istituzionali.
Mi ritengo molto fortunato in quanto a 28 anni ho un contratto di lavoro che mi permette una vita dignitosa nel cuore delle istituzioni europee. Vivo a Bruxelles da circa un anno dove mi occupo di valutare e studiare l’impatto della legislazione europea sulle piccole e medio imprese italiane. Si tratta di un lavoro stimolante, che anche a distanza, mi permette di dare un contributo al mio paese.Quasi tutti i giorni parlo con i miei amici italiani, e mi fa male sentire che la stragrande maggioranza non sia altrettanto fortunata. Porte chiuse, ricatti e raccomandazioni sono la normalità. La cosa che mi fa più male sentire è che a mancare non sia tanto la disponibilità dei giovani volenterosi disposti a mettersi in gioco, quanto piuttosto qualcuno che scommetta davvero su di loro.
Finalmente, per la prima volta c’è un governo che ha messo al centro il tema del lavoro e della meritocrazia, la cui assenza ha prodotto e continua a produrre rabbia e frustrazione. Emblematico è stato il suo primo provvedimento come Ministro, il decreto “dignità”, quella che spesso in questi anni ci è stata tolta.
Dicono che questo decreto produca disoccupati e sia contro le imprese, eppure qui in Belgio dopo 24 mesi tutti sono obbligati a convertire ogni tipo di contratto in indeterminato. Dicono che il reddito di cittadinanza sia una misura assistenziale da Venezuela, eppure qui in Belgio c’è uno strumento chiamato “Chomage” che va nella stessa direzione. Dicono che il MoVimento 5 Stelle sia contro l’Europa, eppure l’Europa l’hanno quasi distrutta coloro che amano definirsi “europeisti”.Vedere il modo e la determinazione con la quale sta affrontando il problema della disoccupazione giovanile mi fa credere e sperare che un giorno potrò tornare in Italia. Se continuerà ad affrontare i problemi della nostra generazione con questa dedizione, il nostro appoggio non lo perderà mai.
In questo percorso non privo di ostacoli, noi ragazzi abbiamo il dovere di non lasciarla sola, partecipando attivamente al cambiamento. Avendo accumulato un po’ di esperienza nel contesto europeo ed approfondendo quotidianamente gli aspetti che riguardano le PMI ed i fondi europei mi metto a sua disposizione per favorire idee e soluzioni da inserire nel programma delle prossime elezioni europee.
Il cambiamento passa da ognuno di noi!
Con grande ammirazione,
Giovanni Marconi