di Gianluigi Paragone
Vi ricordate quelle offerte promozionali incredibili con prezzi talmente belli che non ti pareva vero? Quei prezzi erano spesso accompagnati da un asterisco e allora capivi che ti stavano fregando. Ti fregavano con l’asterisco.
Ecco, qualcuno molto più amico dei palazzi che del popolo sta pensando di mettere un asterisco al governo del cambiamento e quindi non approvare ciò che è fondamentale nel cambiamento. Dice che vuole il cambiamento, poi va a cena coi soliti.
Non ci può essere cambiamento vero se qualcuno ci mette l’asterisco e cambia le carte in tavola. L’asterisco è far scomparire il reddito di cittadinanza o il taglio dei privilegi come le pensioni d’oro. Mettere l’asterisco significa non rendere trasparenti i finanziamenti che arrivano ai partiti o alle fondazioni politiche, oppure ancora non fermare la prescrizione nei processi.
I processi sono giusti quando il colpevole finisce in galera anche se è un potente o ha tanti soldi da pagare pool di avvocati che la tirano in lungo. I processi sono giusti quando l’innocente non esce dal processo attraverso la prescrizione ma attraverso una sentenza di assoluzione. I processi sono giusti quando anche i poteri trovano un limite ad arroganza e furbizia. “Processo che pende, processo che rende” amano dire gli avvocati. Basta così.
Lo voglio dire al ministro Giulia Bongiorno, che è anche avvocato e donna di impegno sociale: come può sostenere che lo stop alla prescrizione è una bomba atomica sul processo? Gentile Bongiorno, lo dice lei a una vittima di violenza che il suo aggressore la fa franca grazie alla prescrizione? Lo dice lei o quelli del mai morto patto del Nazareno ai truffati dalle banche o dal sistema criminale dei colletti bianchi rischiano che il giusto processo diventa un’ingiusta giustizia? Ma non avevamo detto che la strage di Viareggio doveva essere il capolinea di prescrizioni vergognose?
Chi pensa che il governo del cambiamento debba avere l’asterisco si sbaglia di grosso: nessuno ha voglia di illudere la gente. Nessuna ombra di favori con Berlusconi. Nessun cedimento sull’obbligo di trasparenza dei soldi che arrivano a partiti e fondazioni. Se nella Lega c’è ancora qualche nostalgico degli accordi con Berlusconi, con Cesaro e compagnia varia, ce lo faccia sapere apertamente: non scambi stelle con asterischi. Abbiamo fermato il tentativo di condono, fermeremo anche chi non vuole un vero cambiamento.