di MoVimento 5 Stelle
Save The Children ci dice che 1,2 milioni di bambini e adolescenti in Italia vivono in condizione di povertà assoluta. Un numero impressionante. Vuol dire che ci sono oltre 700mila famiglie che non riescono a farsi carico dei loro figli e non hanno le possibilità per garantirgli un futuro dignitoso. Abbiamo il dovere di aiutare queste famiglie e questi ragazzi che rappresentano il futuro del nostro Paese ma che, oggi, sanno di avere una probabilità cinque volte più alta rispetto ai propri nonni di diventare poveri.
Vi sembra normale che nel nostro Paese tanti genitori non abbiano nemmeno i soldi per dare da mangiare ai propri figli? Ci sono famiglie che non riescono a pagare un affitto e vivono in condizioni di grande disagio, perché non possono permettersi un tetto sulla testa. Molti rinunciano anche a curarsi e a comprare i libri scolastici. È così che, negli anni, una politica senza scrupoli ha creato cittadini di sere A e cittadini di serie B. Il reddito di cittadinanza serve proprio a colmare questo divario: è una misura necessaria per sostenere i cittadini più deboli, permettere loro di essere reinseriti nel mondo del lavoro e costruire un futuro per sé stessi e per la propria famiglia.
È inconcepibile infatti che si possa ancora pensare di procrastinare questa situazione, continuando a puntare su politiche di austerity che hanno già mostrato il loro potere distruttivo. In questi anni è stato tagliato tutto: mentre altri paesi europei rispondevano alla crisi aumentando gli investimenti in settori economici chiave, da noi una classe politica che non ne ha mai indovinata una, ha pensato bene di togliere soldi all’istruzione e all’università, non ha investito nello sviluppo dei territori, ha devastato il mondo del lavoro e colpito i piccoli imprenditori a vantaggio delle multinazionali. Questo ha generato una serie di scompensi e disuguaglianze sociali che oggi scontiamo a tutti i livelli.
In TV sentiamo ancora quegli stessi soggetti che hanno ridotto il Paese in macerie, e i loro sodali giornalisti, sciorinare ricette anti-crisi. E li sentiamo criticare la manovra economica del Governo che, con coraggio, investe sulla crescita e lo sviluppo economico del Paese dopo anni di decrescita. Dovrebbero soltanto vergognarsi.
Dicono di essere contro il reddito di cittadinanza, perché secondo loro sarebbe mero assistenzialismo. Come al solito non hanno capito nulla e dimostrano, ancora una volta, di non avere idea di cosa sta accadendo a questo Paese e ai suoi abitanti.
Tanti giovani e meno giovani oggi vivono una condizione di sofferenza e incertezza. Grazie al reddito non passerebbero certo il loro tempo sul divano a guardare la Tv, ma tornerebbero piuttosto ad essere parte attiva della società, facendo lavori socialmente utili, impegnandosi nella formazione e nella ricerca di un lavoro
Ma non si tratta soltanto di restituire il lavoro alle persone. In Italia ci sono oltre 2 milioni di “neet”, ovvero ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non cercano più un’occupazione. Per loro il reddito di cittadinanza rappresenta la possibilità di superare questo momento di crisi, dargli nuova linfa, farli sentire di nuovo parte di una comunità e migliorare così la qualità della loro vita.
Per farlo è necessario capire i bisogni e le criticità di questi adulti di domani. Il mondo del lavoro cambia rapidamente e questi ragazzi tra qualche anno faranno dei lavori che oggi forse non riusciamo neanche a immaginare. Il MoVimento 5 Stelle mette al centro della propria politica le persone e non il mercato. Ecco perché vogliamo garantire a tutti le stesse possibilità: non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno.