Nonostante alcuni organi d’informazione vadano ripetendo come un disco rotto che nella Manovra del Popolo mancano interventi per gli investimenti e lo sviluppo, la realtà è ben diversa. Nei prossimi mesi ci sarà un drastico cambio di rotta per l’Italia in tema di sviluppo economico. Uno degli obiettivi è creare una rete nazionale tra grandi imprese partecipate in grado di supportare l’azione di politica industriale del Governo. Le partecipate pubbliche sono già pronte a supportare l’operazione di rilancio del Paese con investimenti che arrivano a sfiorare i 15 miliardi di euro da qui al 2021. Tra queste, in primo piano c’è Cassa Depositi e Prestiti, che è controllata per circa l’83% dal Ministero dell’economia e delle finanze.
E che, nel suo nuovo piano industriale, ha pronto vero e proprio bazooka: oltre 200 miliardi di euro di risorse per i prossimi 3 anni per sostenere i piani di rilancio del Paese. Sono soldi che serviranno a rilanciare il tessuto industriale, con una forte attenzione alla crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane, cuore pulsante della nostra economia.
Una parte di queste risorse serviranno proprio per la loro crescita in chiave innovativa e per lo sviluppo dell’export, coerentemente con quanto sta facendo il Governo e il Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Luigi Di Maio. Un’altra conferma di qualcosa che abbiamo sempre detto: è possibile tutelare i diritti dei lavoratori e, al contempo, sostenere le imprese. E lo stiamo dimostrando con i fatti.
Lo stesso vale per le startup: nel nuovo piano di CdP infatti, sono previsti interventi più incisivi nel Venture Capital, esattamente in linea con le misure previste dal Governo che, dopo anni di immobilità, sta puntando forte sullo sviluppo innovativo del Paese. Facciamo dunque un ulteriore passo in avanti per trasformare l’Italia in un Paese sempre più competitivo, capace di attrarre gli investitori e riportare indietro i cervelli in fuga.
La nuova CdP vuole anche focalizzare la propria azione su infrastrutture, territori e Pubblica Amministrazione. L’intento è quello di investire per sostenere la PA nello sviluppo e finanziamento delle opere. Ma anche sviluppare opere strategiche insieme a soggetti industriali, che consentiranno di rafforzare le competenze di business, industriali e operative.
Immaginate quante opere e quanti servizi possono essere implementati nei comuni italiani. Grazie al finanziamento di Cdp si potrà, ad esempio, intervenire sugli edifici scolastici, realizzare interventi di manutenzione stradale e anche rafforzare il trasporto pubblico. Più autobus per tutti e anche ecologici, visto che un altro ambito di intervento sarà proprio quello dello sviluppo sostenibile, con un focus su mobilità, energia e ambiente.
Quello di Cassa Depositi e Prestiti è solo uno dei tanti esempi di come il Governo del Cambiamento intende indirizzare la politica industriale del Paese e la gestione delle partecipate pubbliche. Una gestione che, pur rispettando la doverosa separazione dei ruoli tra politica e amministrazione aziendale, rimette al centro l’interesse di tutti, ossia lo sviluppo organico dell’Italia che deve diventare un Paese leader in Europa dal punto di vista dell’industria e dell’innovazione. Lo eravamo in passato e torneremo ad esserlo: sta cambiando tutto.