Non possiamo permetterci che la classe politica calabrese sia al centro di ipotesi accusatorie così gravi. Il presidente della Calabria dimostri senso dello Stato dimettendosi.
Pubblicato da Nicola Morra su Lunedì 17 dicembre 2018
Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è stato sottoposto a misura preventiva con obbligo di dimora, con l’accusa di abuso d’ufficio.
Si dimetta immediatamente per tutelare la dignità dell’istituzione regionale e si difenda nelle sedi opportune.
L’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, riguarda alcuni appalti – uno sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante un impianto sciistico in Sila – per i quali la Guardia di Finanza ha riscontrato i reati di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture.
Oltre all’ex sindaco di Pedace, Marco Oliverio, è stato arrestato anche l’imprenditore Giorgio Barbieri, il quale secondo gli inquirenti sarebbe il collegamento col clan guidato dal boss Franco Muto, detto il “re del pesce”.
I lavori di Lorica dovevano essere co-finanziati da Barbieri e da fondi regionali. L’imprenditore però non aveva la sua parte di soldi e così, con la complicità di Oliverio, il tutto veniva accollato alla Regione.
4milioni e 200mila euro di soldi pubblici per aiutare illecitamente imprenditori privati, vicini alla ‘ndrangheta.
I soldi regionali provenivano da fondi europei. E poi ci chiediamo come sia possibile che non si riescano a sfruttare i miliardi di euro che ci arrivano regolarmente dall’Europa.
Un ingiusto vantaggio patrimoniale per Barbieri, aggravato dal fatto di agevolare le attività illecite della cosca “Muto”, a cui confluiva una parte dei proventi. Perché questo è gravissimo? Perché coi soldi le mafie aumentano il loro potere economico e la capacità di controllo del territorio. È per questo che il lavoro eccellente dei procuratori italiani è spesso incentrato sulle confische dei loro beni.
Ringrazio il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri che ho già provveduto a sentire questa mattina, ancora una volta, per complimentarmi a nome del Parlamento e della Commissione Antimafia per il lavoro formidabile che svolge nel contrastare la ‘ndrangheta in Calabria.
Personalmente sono nauseato da questa vicenda. Una regione in ginocchio, dalla quale i giovani fuggono perché arida di speranze ed opportunità, viene continuamente dissanguata dalla mafia con la complicità, pare, di chi la amministra. La politica non deve risparmiare condanne e azioni severe di prevenzione e sanzione nei confronti dei propri esponenti che finiscono in fatti del genere.
Mario Oliverio deve dimettersi. Spero che il Pd – che nomino solo ora perché non ne voglio fare una questione di partiti – trovi la dignità di prendere le distanze dal proprio rappresentante. Soprattutto spero che i cittadini italiani aprano gli occhi e la smettano di credere che qualche potente possa fornire loro una comoda scorciatoia verso il lavoro o il benessere. È la seconda volta che un governatore calabrese ha problemi con la giustizia. Mi riferisco a Giuseppe Scopelliti, detenuto per reati gravi.
Come presidente della Commissione Antimafia solleciterò tutte le forze politiche ad effettuare maggiori controlli ed una selezione più attenta nei confronti dei loro candidati e se questo non dovesse avvenire pubblicamente indicherò i soggetti che si vogliono candidare e che potrebbero rappresentare un problema per la dignità delle Istituzioni.
Occorre tutti rimboccarci le maniche, estirpare le mafie, scegliere bene i nostri amministratori e ripartire da zero.