Sul decreto Dignità si è detto di tutto. Che volevamo punire le imprese, che volevamo costringerle a lasciare a casa i lavoratori in scadenza di contratto. Qualche luminare della politica moderna è riuscito persino a rinominarlo decreto Disoccupazione… che tristezza! È proprio vero che l’Italia è vittima della malafede che dilaga in chi pretende di essere classe dirigente.
Purtroppo per loro, devo dargli una cattiva notizia, che però per noi cittadini che guardano a un futuro più equo è una notizia fantastica: IN ITALIA CRESCE IL NUMERO DI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO! Infatti, anche se il terzo trimestre del 2018 è stato negativo per il Pil, i dati congiunti di Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal parlano chiaro: a fronte di una diminuzione di 27 mila contratti a tempo determinato c’è un aumento di 42 mila contratti stabili rispetto al trimestre precedente. E i nuovi dati Inps di ieri confermano questa tendenza: nei primi 10 mesi del 2018 c’è stato un saldo positivo di 207.541 contratti a tempo indeterminato, mentre il saldo dei contratti a termine è in calo, soprattutto nel periodo agosto-ottobre, cioè quando il decreto Dignità ha iniziato a fare il suo lavoro. Il bello naturalmente deve ancora venire! Quando la Manovra del Popolo, che rilancia i consumi interni e gli investimenti pubblici, darà i suoi primi frutti, gli effetti del decreto Dignità saranno ancora più tangibili.
Inoltre continua a crescere senza sosta il numero di contratti precari che vengono trasformati in contratti a tempo indeterminato. Solo da luglio a settembre sono stati 114 mila e nei primi 10 mesi del 2018 sono stati addirittura 407.327, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2017. Sapete questo cosa significa? Migliori condizioni di vita per decine di migliaia di giovani e meno giovani che possono tornare a guardare con ottimismo al futuro grazie alla serenità che solo un reddito certo può trasmettere. Forse per qualcuno questo è poco, ma per me è tutto. È quello che avevamo promesso agli italiani e lo stiamo mantenendo e siamo solo all’inizio. Quando anche il Reddito di cittadinanza partirà, insieme al decreto Dignità, saranno le misure più importanti per rispondere all’emergenza sociale delle politiche di austerità volute negli scorsi decenni.
Abbiamo voltato finalmente pagina: oggi il lavoro stabile sta tornando di moda!