La stabilità politica del Mediterraneo, i diritti umani, la cooperazione. E l’urgenza di rivedere il Regolamento di Dublino, che non riconosce l’Italia come frontiera dell’Europa. Le linee guida, e i risultati, di questo primo semestre di attività
Il MoVimento 5 Stelle in commissione Esteri guarda al mondo a partire dalla centralità del nostro Paese. La diplomazia, l’interesse a stabilire e mantenere rapporti positivi con gli altri Stati, la ratifica degli accordi internazionali sono le nostre principali attività e le linee guida di questo primo semestre di attività dei nostri portavoce in commissione Esteri.
LA CENTRALITÀ DEL MEDITERRANEO. Siamo vigili innanzitutto riguardo a ciò che avviene nel Mediterraneo: la stabilità politica è necessaria per avere un dialogo costruttivo con tutti. Per questo noi deputati partecipiamo a conferenze, incontri informali, audizioni con i rappresentanti dei vari Paesi.
ITALIA FRONTIERA D’EUROPA. Sui migranti, vogliamo superare il Regolamento di Dublino che ha contribuito a lasciare da sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori in arrivo verso l’Europa. Su questo si è pronunciato anche il presidente del Consiglio Conte che sta portando avanti un lavoro diplomatico eccellente con le istituzioni europee. Le nostre coste sono una delle frontiere del continente. Per questo cercheremo di affermare a tutti i livelli la responsabilità condivisa di tutti i Paesi nel contrasto all’immigrazione irregolare e soprattutto a quei criminali che sfruttano la sofferenza delle persone per un indegno business.
DIRITTI UMANI, UNA NOSTRA PRIORITÀ. Portiamo avanti battaglie che il MoVimento ha sempre sostenuto: quella per i diritti umani, per esempio. Indagini conoscitive e risoluzioni come quelle su Asia Bibi, la donna pachistana cattolica condannata per blasfemia, sulle minoranze religiose in Nigeria, sul caso Regeni, solo per fare degli esempi.
PIÙ COOPERAZIONE, PIÙ PACE. E poi c’è tutto il mondo della cooperazione internazionale. Come parlamentari del MoVimento 5 Stelle abbiamo seguito alcuni progetti in cui l’Italia ha investito risorse e cercheremo di scongiurare che quanto fatto vada perduto. Ci riferiamo alla “Scuola di gomme”, per esempio, una speranza di crescita e tutela per gli abitanti di un villaggio beduino della Cisgiordania.
Sulla cooperazione il nostro impegno è evidente anche dagli emendamenti che abbiamo presentato alla legge di Bilancio. Vogliamo aumentare i fondi messi a disposizione di questa attività fondamentale, per sostenere alcune popolazioni in difficoltà con competenza. Vogliamo rifinanziare anche i corpi civili di pace, che possono risultare preziosi nello svolgimento di attività umanitarie come il sostegno a profughi, sfollati e migranti.