Nella Manovra di Bilancio passata alla Camera c’è un poker d’assi ambientale. Quattro norme che costituiscono una base fondamentale grazie alla quale l’Ambiente è uscito dall’angolo e non è più la Cenerentola dell’azione di governo.
– Innanzitutto abbiamo fondi per il primo concorso pubblico al Ministero dell’Ambiente fin dalla sua fondazione. Tutti i giovani che stanno studiando materie ambientali o che le hanno studiate – dall’ingegneria alla biologia alla geologia, giusto per fare degli esempi – potranno aspirare a diventare uno dei 430 nuovi assunti al Ministero dell’Ambiente (senza licenziamenti!).
– È stato incrementato un fondo destinato alle politiche #PlasticFree (5 milioni l’anno per 4 anni).
– Ampliato anche un fondo destinato alle bonifiche, con il quale ci occuperemo dei cosiddetti “siti orfani”, cioè i siti da mettere in sicurezza e dove non sono mai stati individuati i responsabili. Questo articolo è importantissimo perché costituisce l’ossatura economica della legge Terramia che vedrà la luce a gennaio.
– Inoltre abbiamo deciso di destinare il Fondo Kyoto, fondo già esistente per l’efficientamento energetico delle scuole, ma scarsamente utilizzato, anche per gli ospedali e gli impianti sportivi pubblici. E sarà spendibile anche per l’efficientamento idrico: oltre a consumare meno energia gli edifici pubblici risparmieranno anche sull’acqua.
A tutto questo si aggiungono i provvedimenti inseriti dai parlamentari, come ad esempio il famoso eco-sconto per acquistare auto elettriche e la conferma dei fondi per l’efficientamento energetico degli edifici dei cittadini, fondi per il verde.
Ora la parola passa al Senato dove siamo sicuri che ci saranno ulteriori misure per un Paese più verde e, quindi, più giusto!