Lo Stato e i cittadini hanno tutto il diritto di riprendersi quello che gli è stato “rubato” dai corrotti. Anche quando il condannato riesce a farla franca grazie alla prescrizione, è giusto e doveroso che l’oggetto della corruzione gli venga sottratto dalle autorità. La legge oggi non prevede questo esplicitamente, ma la giurisprudenza l’ha detto tante volte: anche in questi casi deve essere possibile recuperare il denaro da un corrotto già riconosciuto colpevole in primo grado di giudizio. Nell’attesa che entri a regime la nostra nuova norma sulla prescrizione, che stabilisce di fermarla proprio dopo la sentenza di primo grado, con lo Spazzacorrotti colmiamo questo vuoto e stabiliamo una volta per tutte che il maltolto si recupera anche se nel corso del processo l’imputato chiude la sua vicenda per sopravvenuta prescrizione.
I reati contro la pubblica amministrazione hanno dei costi economici enormi per gli italiani ed è arrivato il momento di dire basta.
Approvando la prima vera legge anticorruzione diamo agli italiani quello che aspettavano con rabbia dai tempi di Mani Pulite, un’attesa lunga quasi 27 anni. Lo facciamo senza sconti, nemmeno quelli previsti per i detenuti. Con lo Spazzacorrotti, non solo per i reati di mafia ed altri più gravi, ma anche per reati di corruzione i detenuti dovranno collaborare positivamente con la giustizia e rispettare una serie di requisiti per poter accedere ai permessi premio, all’affidamento in prova ai servizi sociali e ad altre misure alternative al carcere.
Sono passati sei mesi da quando siamo al governo e fra pochi giorni portiamo a casa un risultato che ci rende molto orgogliosi, una legge che traduce in fatti concreti una delle battaglie per cui è nato il Movimento 5 Stelle.