Quante volte abbiamo sentito quel tale che dice di avere un amico nell’ufficio pubblico che può risolvere un annoso problema? assicura di poterlo raggiungere facilmente, ma per farlo chiede soldi o altra utilità. In realtà però capita che questo tizio vanti conoscenze false. Grazie alla legge Spazzacorrotti, sulla quale siamo a un passo dall’approvazione definitiva, chi si vende finte conoscenze per far ottenere favori a qualcuno in cambio di denaro o altro, viene punito come chi quelle conoscenze le ha davvero e le vende.
Chi sbaglia, in entrambi i casi, viene punito ora con una pena che sarà fino a un massimo di 4 anni e 6 mesi.
Per adeguarci alle richieste a livello europeo, il disegno di legge prevede che il millantato credito venga assorbito nel reato di traffico illecito di influenze, delitto per il quale vengono puniti sia chi si fa dare o promettere denaro, sia chi materialmente lo da.
Esempio tipico è quello di chi ha, o finge di avere, conoscenze all’ufficio del catasto per far ottenere in tempi brevi la planimetria dell’immobile all’amico, in cambio di denaro o altri favori.
Nessuno sconto a corrotti e corruttori. E nemmeno a chi cerca altrove denaro che poi può usare per corrompere. Anche se questo non è proprio un reato contro la pubblica amministrazione, abbiamo deciso di intervenire per rendere più incisivo il contrasto all’appropriazione indebita aggravata. La novità necessaria è far sì che le indagini da parte della magistratura non siano soggette alla denuncia della vittima, ma possano partire su semplice decisione del Pubblico Ministero, nel caso in cui sospetti l’esistenza dell’appropriazione indebita. Torna in vita, così un sistema che già esisteva in passato e che era stato eliminato dal governo precedente alla fine della legislatura. Un esempio recente di cronaca riguarda due persone indagate con l’accusa di aver destinato a conti bancari a loro riconducibili, denaro ricevuto ufficialmente per fare beneficenza ai bambini africani.
Ma affinché fossero avviate le indagini nei loro confronti, la Procura ha dovuto scrivere all’Unicef ed altre associazioni umanitarie straniere, chiedendo loro di denunciare questi soggetti. Grazie alla legge Spazzacorrotti, le indagini in questi casi torneranno ad essere avviate senza la necessaria denuncia delle vittime. E siccome vogliamo che anche per questo reato lo Spazzacorrotti sia un punto di non ritorno, abbiamo aumentato le pene per l’appropriazione indebita, che ora non sarà inferiore a 2 anni di carcere e potrà arrivare fino a 5.
La legge è composta di tanti punti importanti e mirati a colpire diverse forme di malaffare. Non è la solita leggina dei vecchi partiti, è una novità di sistema per la legalità.