Questo è il primo di una serie di post che spiegano, nel dettaglio, come funziona il Reddito di Cittadinanza
Dopo una vita di sacrifici non possiamo accettare che i nostri nonni siano costretti a fare lo slalom tra le offerte al supermercato o a privarsi di alcune cose, anche beni primari, perché hanno difficoltà a sopravvivere con la loro pensione minima. Tutti questi pensionati che vivono quindi sotto la soglia di povertà hanno il sacrosanto diritto a una vita dignitosa. Ecco perché in soli 7 mesi di Governo siamo passati dalle parole ai fatti e abbiamo fatto qualcosa di concreto per dare un po’ di respiro a queste persone. La nostra risposta si chiama Pensione di cittadinanza.
La Pensione di cittadinanza andrà ai pensionati con Isee familiare inferiore a 9.360 euro all’anno. Si terrà conto delle proprietà immobiliari (esclusa la prima casa) e finanziarie di ogni singola persona. Il tetto da non superare per gli immobili sarà di 30mila euro all’anno. Per quanto riguarda i risparmi che a fatica queste famiglie potrebbero aver messo da parte, si partirà considerando i redditi sopra i 6mila euro, 8mila euro se in coppia.
Facciamo qualche esempio: un pensionato che vive da solo e non ha una casa di proprietà avrà una Pensione di Cittadinanza di 780 euro al mese, di cui 150 euro per pagare l’affitto.
La nostra attenzione, poi, è massima per chi percepisce una pensione di invalidità. Infatti, un pensionato che vive da solo e riceve solo una pensione di invalidità, al posto della sua pensione normale, riceverà la Pensione di cittadinanza che, con una casa di proprietà, è di 630 euro al mese.
Una coppia di pensionati che vive in un appartamento in affitto riceverà un’integrazione che permetterà loro di vivere con 1.032 euro al mese.
Abbiamo mantenuto la nostra promessa di stare dalla parte dei più deboli dopo anni di governo che ha dimenticato del tutto gli ultimi.