Il candidato del PPE a Presidente della Commissione europea è Manfred Weber, un tedesco che negli ultimi 5 anni ha votato tutti i provvedimenti che impongono vincoli di bilancio al nostro Paese. In Italia il PPE è alleato di Berlusconi e Tajani. Chi sostiene Forza Italia, porta dunque a Bruxelles il candidato dell’austerity. Ecco i principali provvedimenti pro-austerity votati da Weber il PPE e Forza Italia. Fate passaparola.
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1. Relazione sul semestre europeo (2018)
La relazione analizza gli aspetti relativi all’Analisi annuale della Crescita in Europa. Nel testo c’è l’apologia dell rispetto dei vincoli di bilancio, si attacca la mancata implementazione delle regole di governance europea e critica gli Stati membri che non hanno fatto tutte le riforme strutturali dettate da Bruxelles. Non si riconosce, infine, che proprio le misure di austerità hanno strozzato la crescita. In ultimo, non c’è nessun riferimento alle misure necessarie per tornare a crescere, alle politiche sociali e alla lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale. Il PPE non fa mai autocritica anzi, non mette assolutamente in discussione le regole e gli strumenti utilizzati negli ultimi anni, nonostante i risultati palesemente inefficaci e controproducenti.
2. Analisi Annuale della Crescita (2017)
Questo rapporto del Parlamento europeo esprime la sua posizione sul Semestre europeo e sulle politiche economiche dell’Eurozona, individuando le priorità d’azione e analizzando i principali ostacoli che frenano la ripresa economica. Questo report conferma la necessità di proseguire con la strategia neoliberale basata su austerità, rigore di bilancio, riforme strutturali e liberalizzazioni. Ancora una volta si confondono le cause con le conseguenze: la difficoltà di uscire dalla crisi sarebbe dovuta al fatto che le ricette della Commissione non sono state portate avanti sino in fondo, non al loro clamoroso fallimento.
3. Analisi annuale della crescita (2016)
Report di Iniziativa annuale che il Parlamento Europeo presenta sulle Raccomandazioni Specifiche per Paese (CSR) formulate dalla Commissione nell’ambito del Semestre Europeo. Il testo è insoddisfacente poiché concentra il focus sul rispetto dei vincoli di bilancio, sul mancato e insufficiente enforcement delle regole di governance europea e sull’inadeguata implementazione delle riforme strutturali da parte degli Stati Membri. La conclusione che trae la relazione é che non c’è alcun bisogno di mettere in discussione le regole vigenti, né tanto meno di modificare i Trattati.
4. Verifica del quadro di governance economica (2015)
Questa relazione d’iniziativa fa un bilancio sull’efficacia dell’attuale quadro di governance economica e delinea le sfide future. La relazione, da cui traspare chiaramente l’impostazione tedesca, appare completamente avulsa dalla realtà poiché concentra il focus sul rispetto dei vincoli di bilancio, sul mancato e insufficiente rafforzamento delle regole e sull’inadeguata implementazione delle riforme ricondotta alla mancanza di ‘ambizione’ da parte dei vari Stati membri nell’attuare le misure ‘concordate’ con le istituzioni.
Anche quando si parla di margini per la flessibilità la relazione non manca mai di sottolineare che ogni deviazione dai vincoli di bilancio deve essere solo temporanea e non può portare a uno sforamento del 3% PIL. Inoltre, si propone la piena integrazione del MES e del Fiscal Compact nel quadro comunitario e la costruzione di una capacità fiscale con l’obiettivo di supportare gli Stati membri nell’implementazione delle riforme e non nell’adozione di misure di contrasto alle crisi. Ovviamente, nessun riferimento alla necessità di riformare la governance e abbandonare le politiche di austerità, o di allargare lo spazio fiscale a livello di Stati membri per la realizzazione di politiche controcicliche.