Chi inquina deve pagare. E deve pagare fino in fondo. La discarica di Bussi, in provincia di Pescara, è uno dei più gravi disastri ambientali di Italia: 500 tonnellate di rifiuti tossici interrati nel cuore dell’Abruzzo. Un avvelenamento continuato per 40 anni e per il quale nessuno sta pagando. Il processo penale si è concluso con un nulla di fatto. Per prescrizione. Ma leggendo la sentenza si individua nella Montedison il responsabile.
Ebbene un disastro come questo non può restare impunito. Per questo ho deciso di intraprendere come Ministero la causa civile di risarcimento danni contro la società.
Ricordo come se fosse ieri il 2007, quando il compianto comandante della Forestale Guido Conte mi raccontava cosa stava trovando con i suoi uomini a Bussi… Continuava a scavare e continuava a trovare veleni. La falda acquifera compromessa, i terreni avvelenati.
Erano gli anni che mi vedevano impegnato in Terra dei Fuochi. Anche noi trovavamo nel sottosuolo rifiuti pericolosi e tossici.
Oggi, da ministro della Repubblica, ho l’opportunità di lavorare per trovare soluzioni e per ristabilire la giustizia. Per questo ho scelto proprio l’Abruzzo per firmare un atto importante, accanto alla candidata del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Sara Marcozzi: ho firmato la costituzione del gruppo di lavoro formato da magistrati, avvocati ed esperti che entro il 30 aprile, quindi in soli tre mesi, dovrà scrivere le norme che inaspriscono le pene per chi inquina. Incluso il Daspo ambientale: chi avvelena il territorio deve andare via, deve perdere il diritto a fare impresa in quella zona che ha contribuito ad avvelenare. E’ un atto di giustizia, e lo dobbiamo a tutte le famiglie delle vittime dei disastri ambientali, non solo a Bussi ma in tutta Italia!