Gilet Gialli e M5S: il bello della contaminazione
Ci piace ancora contaminare ed essere contaminati. Ecco perchè aprire ai Gilet Gialli non significa seguire una moda, significa essere consapevoli del fatto che il radicalismo della protesta ha delle motivazioni.
Pubblicato da Gianluigi Paragone su Lunedì 7 gennaio 2019
Luigi Di Maio ha scritto una lettera ai Gilet gialli. Questo abbraccio che Luigi e che il Movimento intero fanno e facciamo ai gilet gialli significa che abbiamo ancora voglia di contaminare e di essere contaminati. Vuol dire che il MoVimento 5 Stelle si sente ancora fortemente movimento. Si sente ancora – nonostante sia una forza di governo in questo momento storico – con dentro i germi di una predicazione diversa, di una capacità di ribellarsi, di essere in grado ancora di accettare un radicalismo della protesta perché radicali sono i contenuti del disagio.
Allora aprire ai Gilet gialli significa non piegarsi ad una moda o accettare una moda, ma significa essere consapevoli del fatto che il radicalismo della protesta ha delle motivazioni che sono legate a dei diritti salariali, motivazioni legate a un nuovo stile di vita più consono al rispetto dell’ambiente, vuol dire rivendicare ancora il diritto ad una casa e, insomma, rivendicare i diritti che sono fondamentali. La protesta dei Gilet gialli, pur essendo radicale, pur essendo estrema per alcuni versi, è una protesta di ribellione, è una protesta di un pensiero diverso. E allora l’abbraccio che con noi come Movimento 5 Stelle facciamo ai Gilet gialli lo voglio plasticamente rappresentare con dei titoli di libri assolutamente a me cari e libri di un grande autore come Eric Hobsbawm, che tutti conosciamo per “Il secolo breve” ma di cui io mi permetto di citare “Gente che lavora”, “Gente non comune”, “L’età della rivoluzione”. Ma anche libri di Noam Chomsky. Insomma libri di un pensiero diverso e anche un po’ di un agire diverso.
Allora lo ripeto: l’abbraccio che facciamo ai Gilet gialli è un abbraccio che fa bene al Movimento e fa bene a tutti quelli che credono ancora nel Movimento 5 Stelle perché significa che, nonostante sia una forza di governo, non intende piegarsi a quello che è il pensiero mainstream. E lo dico sulla scia di alcune decisioni che sono state prese e che ovviamente non sono piaciute ad alcuni. Delle decisioni che abbiamo dovuto assumere perché forza di governo e soprattutto perché non potevamo non eseguire, poiché c’erano state lasciate in eredità dal governo precedente. So che è una frase che non potremo assolutamente ripetere a lungo, perché il fatto che ci abbiano consegnato in eredità delle istanze non significa che le dobbiamo fare per forza e a tutti i costi.
Dobbiamo essere forza diversa, forza che vuole rappresentare anche uno spirito di eversione, anche uno spirito un po’ rivoluzionario. Ciò comporta anche delle scelte particolarmente dure e particolarmente impopolari. Ecco, noi lo dobbiamo fare: ripartire dal basso significa avere la forza di sfidare coloro che invece dall’alto vogliono imprimere le loro politiche. Allora ben venga questa lettera ai Gilet gialli, ben venga la contaminazione con i Gilet gialli e ben venga la possibilità di creare in Europa una forza diversa che non sta né a destra né a sinistra ma che parte dal basso.