Il diritto all’imparzialità della rete
Che cosa si intende per: "Neutralità della rete"? Perché deve essere un diritto fondamentale? Ce lo spiega Emanuel Mazzilli, ingegnere informatico⤵️
Pubblicato da Associazione Rousseau su Mercoledì 23 gennaio 2019
Spesso ci si riferisce alla rete come un’entità unica, in realtà internet, dalla sua creazione, è un’entità costituita da molte reti, in modo un po’ anarchico.
Quando cerchiamo su Google un’informazione, la nostra ricerca attraversa diversi mezzi, stati, diversi gestori internet e anche legislazioni diverse. Per questo è più corretto parlare di “reti” e non di “rete”.
Il principio di neutralità delle reti è un principio secondo il quale i provider di Internet sono tenuti ad avere lo stesso atteggiamento imparziale nei confronti di tutti. Vale a dire se io domani voglio aprire un blog in un paese sperduto dell’Abruzzo, chi vorrà accedere al mio blog ha il diritto di avere la stessa banda di chi invece accederà a un servizio di streaming di un colosso americano. Questo garantisce la pluralità delle informazioni in cui tutti sono trattati allo stesso modo.
Attualmente le leggi tutelano questo diritto, tuttavia un diritto non è una cosa immutabile. C’è sempre il rischio che qualcuno lo modifichi o addirittura lo tolga. Per questo, il diritto alla net-neutrality non è una battaglia vinta, ma è una battaglia che bisogna combattere ogni giorno. Bisogna difenderla dagli attacchi legislativi volti a limitare questo diritto. Nel corso degli anni abbiamo visto che ci sono state molte attività legislative da parte del Senato americano che cercavano di limitare il diritto alla Net neutrality. Questo ci deve far pensare. Il trattamento imparziale della banda è un diritto per cui dobbiamo continuare a lottare.
Qual è l’importanza di questo diritto? Spesso si parla di diritto a potersi esprimere. Questo diritto va di pari passo con la net-neutrality. Se abbiamo il diritto di poterci esprimere, ma poi la nostra informazione non è veicolata in modo imparziale, questo diritto si annulla. Se tutti possiamo parlare, ma poi soltanto alcune persone possono essere ascoltate, si crea una situazione in cui non tutti hanno lo stesso diritto di potersi esprimere.
Se in un futuro senza imparzialità delle reti si decidesse che una certa categoria di persone, per esempio le donne o piccole aziende, o blogger hanno meno diritto di essere ascoltati non avremmo fatto solo un danno a loro, ma alla collettività. Una delle ragioni per lottare affinché la net-neutrality continui a essere garantita è quella di avere una società variegata, dove tutte le voci vengono ascoltate. Una società frutto della diversità di ognuno, un vero e proprio sistema di intelligenza collettiva
Per capire meglio il danno che una rete non imparziale può fare alla collettività, immaginiamo una squadra di calcio. Immaginiamo domani di dire che certi giocatori con determinate caratteristiche, per esempio quelli nati nei mesi dispari, non possono giocare. Avremmo un Real Madrid senza molti altri giocatori, un Barcellona senza Messi. Avremmo una squadra limitata dalle restrizioni.
Questo è quello che potrebbe accadere a internet se non tuteliamo la net-neutrality.
Se qualcuno potrà dire che certi servizi, certi tipi di blog, certi tipi di aziende hanno meno voce creeremo una società con meno diversità e quindi una squadra meno forte.