Di seguito l’intervista rilasciata da Luigi Di Maio al Corriere della Sera
Luigi Di Maio, il 2019 inizia con una serie di fronti aperti: dalla questione Sea Watch al dl sicurezza al reddito di cittadinanza all’autonomia regionale…
«Guardi, il 2019 inizia con la convinzione che dobbiamo fare molto come governo, ma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Un passo alla volta. Non vedo fronti aperti: il dl sicurezza e il reddito di cittadinanza sono norme che ci sono e i sindaci stanno facendo solo campagna elettorale, l’autonomia deve essere solidale, ma ci sono due referendum, quelli veneti e lombardi, che intendiamo rispettare».
E Su Sea Watch?
«Le posso solo dire che se l’Italia avesse fatto come Malta avremmo avuto tutta l’Europa contro. Abbiamo dato la disponibilità ad accogliere circa dieci persone: si tratta di donne e bambini e sia Malta sia Sea Watch fanno ostruzionismo, non permettendo lo sbarco e tenendoli a bordo».
L’Ong la critica e dice che lei si è accorto dopo due settimane.
«L’Ong la butta in politica. Io, noi come governo, vogliamo che vengano tutelati donne e bambini. Che sbarchino a Malta e li accoglieremo».
Su Sea Watch ha scavalcato Salvini?
«Ma no, assolutamente. Non ho sentito Salvini dire che donne e bambini devono rimanere sulle navi. Anzi. Ci siamo sentiti. Sono d’accordo sulla linea dura: non possiamo assumerci da soli i problemi dell’Unione Europea sui migranti».
Ha pesato un pressing dell’Ue nella scelta del governo?
«Non li abbiamo sentiti. Se non è responsabilità dell’Italia stanno tutti zitti».
A proposito di Ue lei sta preparando il suo manifesto per le Europee: su cosa si baserà?
«Il manifesto lo stiamo scrivendo insieme alle altre forze che comporranno il gruppo. E si fonda su quattro punti: lavoro e diritti sociali, ambiente, tagli agli sprechi e democrazia diretta e partecipata, con una riforma della governance europea che preveda meno poteri per la Commissione e di più per il parlamento. Sicuramente vogliamo condividere con i nostri alleati la nostra piattaforma digitale, Rousseau».
Però vi alleerete con partiti anti-sovranisti, siete antitetici a Salvini a Bruxelles.Come farete a governare per il bene del Paese con due posizioni così diverse?
«Come abbiamo fatto finora. Quota 100, reddito di cittadinanza, flat tax, legge anticorruzione. Abbiamo realizzato già molti punti del contratto di governo».
È possibile una convergenza post-voto con il Ppe?
«Continueremo a non essere né di destra né di sinistra, né con Ppe o socialisti. Vogliamo essere l’ago della bilancia e con i nuovi numeri saranno i gruppi storici a dover venire da noi».
Il presidente di Confindustria Boccia dice che non è in guerra né con lei né con Salvini, ma la invita ad andare oltre i tavoli di lavoro.
«Mi fa piacere che con tutti i soggetti che siedono con noi ai tavoli si siano superate le tensioni che ci sono state all’inizio. Il tavolo sulle piccole e medie imprese è convocato in maniera permanente. Il prossimo sarà il 10 febbraio. Sono d’accordo che serva discutere insieme della visione della politica industriale. Intanto lanceremo presto un piano per le infrastrutture, perché non siamo quelli del no, useremo sia i fondi europei sia quelli stanziati nella manovra».
Ha iniziato l’anno nel Bellunese e alla Pernigotti…
«Guardi, sono due situazioni che mi hanno colpito. Ci sono nel Bellunese milioni di tonnellate di alberi a terra e 80 nuovi punti a rischio frana. Invito tutti a sostenere quei territori andando in vacanza in quei luoghi. Per quanto riguarda la Pernigotti, l’interesse del governo è che lo stabilimento resti aperto e che le persone possano continuare a lavorare. Non si può dividere il marchio dai lavoratori che ne hanno costruito la storia. Da questo caso arriverà in Parlamento la “legge Pernigotti” che impone ai marchi italiani di restare nel territorio nel quale sono nati».
Secondo un sondaggio Ipsos, nonostante il crescente ottimismo per 3 italiani su 4 l’economia va male.
«L’economia deve migliorare molto. Ma va anche sottolineato che cresce la percentuale di italiani che ritengono che il nostro Paese stia andando nella giusta direzione. Nel 2019 si inizieranno a vedere i frutti della manovra. Mi fa piacere pensare ai fondi per i giovani, un miliardo per il venture capital. Prevediamo anche un disegno di legge sull’energia. Ma dobbiamo agire a livello europeo per cambiare le regole per le procedure di infrazione».
Ha detto che entro il 10 gennaio farete i due decreti per reddito e quota 100. Ce la farete?
«Sì, faremo un solo decreto con dentro quota 100 e il reddito. Stiamo rispettando il cronoprogramma».
Non è incostituzionale escludere gli immigrati dal reddito di cittadinanza?
«Non è incostituzionale. Noi utilizziamo i dieci anni di lungo soggiorno proprio per destinare il reddito di cittadinanza agli italiani».
Da Mantero a Nogarin: cosa pensa di tutti quelli del M5S che sono contro il decreto sicurezza? E della rivolta dei sindaci?
«Tutti i nostri sindaci applicheranno il dl sicurezza perché è una legge dello Stato. Il punto è migliorare i provvedimenti anche alla luce dei nostri valori e lo abbiamo fatto. Anche la Lega ha votato alcuni nostri provvedimenti, pur non essendo totalmente favorevole».
Con la Lega ci sono nodi anche sul taglio degli stipendi: come intende realizzarlo?
«Utilizzeremo la proposta di legge Lombardi che tocca indennità e rimborsi. Mi fa piacere che Salvini abbia detto che si farà».
Le espulsioni non hanno indebolito la maggioranza? Non teme per la tenuta del governo?
«No, gli espulsi già stavano fuori dal conto della maggioranza. Non è cambiato niente per noi. Tutti devono sapere che non c’è nessun problema a espellere chi viola le regole. E c’è un voto della base, il 94% degli attivisti che ha sostenuto il contratto di governo, e nelle regole che tutti hanno firmato c’è il vincolo di mandato».
Spacchetterete la riforma costituzionale per cercare di avere maggioranze qualificate per alcuni punti?
«La divisione mira ad evitare che vengano modificati altri articoli della Costituzione e a rendere l’iter più veloce».
Che ruolo vede per Di Battista nei prossimi mesi?
«Con lui faremo campagna elettorale insieme, come sempre in prima linea. Fianco a fianco come abbiamo sempre fatto porteremo avanti tante battaglie. Le preciso che Alessandro non vuole ruoli, non ha chiesto ruoli. Lo rispetto e lo ammiro per le decisioni che ha preso».