La Camera sta esaminando la proposta di legge del Movimento 5 Stelle sull’acqua pubblica, a prima firma di Federica Daga. Oggi la Commissione Ambiente ha votato il nostro come testo base dal quale prenderà avvio la discussione nelle prossime settimane. Ecco in sintesi cosa cambierà dopo il via del Parlamento:
• Escludiamo i profitti privati, di multinazionali e finanza dalla gestione dell’acqua. Nessuno deve lucrare sulla risorsa più importante.
• In tante parti del mondo i privati hanno aumentato le tariffe e ridotto gli investimenti, così i cittadini hanno deciso di riprendersi la gestione e affidarla a soggetti pubblici. Questo ha portato risparmi in bolletta, più investimenti, più controlli e più trasparenza. Facciamolo anche noi!
• Creiamo i presupposti affinché le bollette siano meno care, anche del 30%, e la rete idrica sia ristrutturata usando i soldi che fino ad oggi sono stati distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi.
• Mettiamo ordine nel caos attuale, mantenendo un approccio industriale e rispettoso delle norme europee. Passiamo alla gestione pubblica nelle tempistiche opportune e miglioriamo il servizio senza gravare sulle tasche dei cittadini.
• Stabiliamo che l’ente che gestisce il servizio sia completamente pubblico: una Spa fa gli interessi degli azionisti, un’azienda pubblica quelli dei cittadini. Le aziende d’ora in poi dovranno tener conto delle diverse situazioni geografiche e sociali, garantire un alto livello di qualità e sicurezza e l’accesso universale all’acqua.
• Garantiamo il quantitativo minimo vitale: 50 litri giornalieri per tutti.
• Affidiamo la vigilanza al Ministero dell’Ambiente perché l’acqua è un monopolio naturale e non ha senso che sia sotto il controllo di un’autorità, l’Arera, che ha l’obiettivo di garantire la concorrenza.
• Incentiviamo l’utilizzo dell’acqua di rubinetto, diciamo no alle bottiglie di plastica e innalziamo finalmente i canoni pagati da chi imbottiglia l’acqua minerale, usando le risorse recuperate per migliorare la rete.
Stiamo realizzando l’obiettivo fissato dai 27 milioni di italiani, che nel 2011 hanno votato Sì alla gestione pubblica e partecipata dell’acqua. E in Parlamento restituiamo doppiamente protagonismo ai cittadini, approvando una proposta di legge di iniziativa popolare.
Finalmente ci siamo: presto l’acqua tornerà nelle nostre mani!