Aspettare con ansia un concerto al quale teniamo, correre ad acquistare il biglietto online e scoprire che, nonostante la vendita sia appena iniziata, i ticket sono già esauriti. Si trovano solo su piattaforme secondarie a un prezzo gonfiato. Quanto è odioso questo sistema? Da oggi il “giochetto” non sarà più possibile. Posso finalmente annunciarvi che, con l’approvazione della Manovra del popolo è ufficialmente legge il biglietto nominale pensato per contrastare non solo il bagarinaggio virtuale ma anche quello fisico, per intenderci: il tizio di turno che si apposta davanti ai cancelli.
Una norma alla quale lavoro da mesi e che, insieme ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, ho fortemente voluto da un lato per ridare spazio e libertà alla passione degli spettatori e, dall’altro, per abbattere un meccanismo odioso e oneroso sia per le persone che per lo Stato: le società off-shore che in tutti questi anni hanno rivenduto i biglietti a prezzi più che maggiorati, infatti, non hanno versato un euro di tasse nel nostro Paese.
L’obbligo del biglietto nominale scatterà a partire dal 1° luglio 2019 per tutti quegli eventi organizzati in strutture con una capienza superiore ai 5.000 spettatori. Ovviamente per accedere all’area dello spettacolo sarà obbligatorio per tutti, minori compresi, presentare un valido documento di identità. In caso di assenza, voglio essere chiaro, non si potrà assistere allo spettacolo.
Consentendo a tutti di comprare biglietti al loro prezzo nominale il testo mira ad abbattere il mercato secondario, cancellando appunto sia quelle società off shore che i bagarini davanti ai cancelli. Comprare i biglietti per un evento al loro giusto prezzo sembra un’ovvietà ma, fino a oggi, non é stato cosí. Ecco perché credo che questa norma sia davvero una piccola grande rivoluzione.
Ovviamente chi, per vari motivi, sarà impossibilitato a partecipare all’evento non dovrà preoccuparsi: potrà rimettere in vendita il proprio biglietto oppure cambiarne il nominativo. Il tutto sempre, e soltanto, passando attraverso le piattaforme di rivendita primarie, i box office autorizzati o i siti internet ufficiali che assicureranno che il biglietto mantenga il suo prezzo nominale e non subisca maggiorazioni. Nessun rincaro se non i costi di gestione della pratica di intermediazione applicati in modo trasparente da parte di quegli stessi canali. Le procedure per la rivendita e il cambio nominativo saranno definite nel dettaglio da norme secondarie mediante un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che verrà pubblicato entro qualche settimana.
Chi finora ha tratto profitti speculano sulle nostre passioni e sui nostri interessi ha finalmente i giorni contati.