Carissimi Corriere della Sera e la Repubblica, non ho mai detto la frase che mi attribuite e che mi affibbia anche Maurizio Martina (“qui c’è uno che praticamente ha fatto un reato non per sé ma per gli altri”) sulla questione Diciotti.
È una frase che ho visto circolare sui social network ma è una fake news.
Infatti non viene mai citato il contesto in cui l’avrei detto.
E se il riferimento è alla mia partecipazione alla trasmissione “8 e mezzo”, sarebbe bastato guardare la puntata in questione per verificare che non ho mai pronunciato quella frase. E anche se a dire un’evidente falsità è una personalità politica, va comunque verificata. Altrimenti a che servono i giornalisti?
P.S Per comodità, questo è il virgolettato di Otto e mezzo:
Qui non si parla dell’immunità di un politico che si fa scudo con il suo ruolo di politico rispetto ad un atto che lui ha compiuto nel proprio interesse. Qui, e riprendo il discorso che fa Travaglio quando dice che la legge è uguale per tutti, noi dobbiamo guardare cosa dicono le leggi. C’è una legge costituzionale che stabilisce che la giunta per le autorizzazioni a procedere deve fare una valutazione molto semplice. E cioè: il ministro nel commettere quel fatto per cui arriva la contestazione, in questo caso arrivava la contestazione per sequestro di persona, il ministro ha agito nell’interesse preminente nazionale? Noi abbiamo deciso di coinvolgere i nostri iscritti, c’è stata una valutazione tra l’altro con una grandissima partecipazione di cui andiamo orgogliosi, e la risposta che io, lo voglio dire, condivido è “Sì, il governo ha agito in quell’occasione realizzando, attuando un interesse nazionale preminente. Un interesse del nostro Paese, un interesse dell’Italia”.