Con l’approvazione in prima lettura della proposta di legge costituzionale sul referendum propositivo l’Italia pone le basi per un nuovo patto tra istituzioni e cittadini. Questa riforma consentirà al popolo di partecipare direttamente alla formazione delle leggi e al tempo stesso riaffermerà la centralità del Parlamento. È un giorno storico per la nostra democrazia.
Siamo orgogliosi del lavoro fatto in questi mesi che ha portato alla prima approvazione di questo provvedimento fondamentale, uno dei punti qualificanti della nostra attività parlamentare. È una legge equilibrata che integra in sé diverse modifiche avanzate dalle opposizioni a dimostrazione della nostra volontà di ascolto e confronto, nella convinzione che la Costituzione appartenga a tutti. Per le forze politiche che si sono opposte a questa riforma è un’occasione sprecata e ci auguriamo un ripensamento nel corso delle prossime letture.
Il nostro obiettivo è quello di rafforzare e valorizzare gli strumenti di democrazia diretta che consentono ai cittadini di incidere sulle scelte che riguardano il futuro del Paese e delle nostre comunità. Stiamo restituendo la sovranità al popolo che ne è il legittimo detentore, così come sancito dalla Costituzione. Con la cancellazione del quorum strutturale e l’introduzione del quorum approvativo al 25% viene finalmente stabilito il principio che decide chi partecipa, garantendo al contempo che le proposte approvate godano di un ampio consenso.
Il referendum propositivo consentirà al popolo di affiancarsi alle Camere nell’attività di formazione delle leggi e al Parlamento di dialogare con i cittadini per rappresentare al meglio le loro istanze. Grazie al voto di Montecitorio il percorso di integrazione tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa compie un passo in avanti. Questa legislatura darà nuova centralità al Parlamento e consegnerà ai cittadini nuovi strumenti sempre più efficaci di partecipazione popolare.