Come capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, voglio esprimervi la soddisfazione e l’orgoglio di tutti i miei colleghi per il raggiungimento di questo importante obiettivo: il Reddito di Cittadinanza! Un obiettivo che abbiamo portato avanti con ostinazione e tenacia e che nel 2015 prima, e nel 2017 poi, ci ha visti marciare da Perugia ad Assisi, insieme a migliaia di cittadini. E proprio per loro abbiamo dimostrato che “volere è potere”.
Voglio raccontarvi uno degli aspetti che ritengo di fondamentale importanza per il successo di questa vera e propria rivoluzione per il mondo del lavoro. Mi riferisco ai benefici che il Reddito di Cittadinanza porterà alle imprese e, di conseguenza, a tutta l’economia italiana.
Infatti noi, con questa misura, non solo diamo un’occasione di reinserimento sociale e lavorativo a milioni di cittadini, ma gli forniamo un importante sostegno al reddito che si traduce in un rilancio del potere d’acquisto! Un rilancio che, di fatto, permetterà di dare ossigeno alle molte aziende locali e alle piccole produzioni artigiane sia del Nord che del Sud.
Perché parlo di imprese? Perché per noi sono proprio le imprese il motore di questo Paese! Infatti, già nel disegno di legge del 2013 gli avevamo dedicato un ampio spazio sotto forma di incentivi! Incentivi che non solo sono confermati ma addirittura rafforzati nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri, e che prossimamente esamineremo in Parlamento.
Insomma, lo voglio dire perché sia chiaro una volta per tutte: alle aziende conviene assumere chi percepisce il Reddito di Cittadinanza, perché queste aziende potranno contare non solo su un lavoratore altamente formato e qualificato – grazie al percorso previsto nel Patto per il Lavoro – ma anche, e soprattutto, perché avranno un forte incentivo economico.
Come funziona? Vediamolo più nel dettaglio: a queste imprese viene riconosciuto uno sgravio contributivo che è pari alla differenza tra la durata massima del beneficio – che sono 18 mesi – e le mensilità di Reddito di Cittadinanza che il lavoratore ha già percepito al momento dell’assunzione a tempo indeterminato.
E parliamo di un incentivo che, in ogni caso, non potrà scendere sotto le 5 mensilità e che sarà addirittura incrementato qualora l’azienda decida di avviare percorsi di formazione continua.
Ma non finisce qui. Infatti anche a quelle imprese che assumeranno i beneficiari di Reddito di Cittadinanza che hanno sottoscritto il Patto per l’Inclusione sociale, completando il percorso di formazione professionale previsto, è riconosciuto uno sgravio contributivo non inferiore a 3 mensilità!
E a tutto ciò si aggiunge il fatto che ai beneficiari del Reddito di cittadinanza che intraprendono un lavoro autonomo, che avviano un’impresa individuale o una società cooperativa nei primi 12 mesi, verrà riconosciuto – in un’unica soluzione – un beneficio pari a 6 mensilità di Reddito di Cittadinanza.
Tutte queste misure si aggiungono alle molte altre che, da quando siamo al Governo, abbiamo già messo in campo per far ripartire l’economia.
Facciamo un elenco veloce: gli sgravi contributivi per le imprese che assumono giovani Under35 nel biennio 2019/2020 previste dal Decreto Dignità. Inoltre, il taglio del costo del lavoro attraverso una riduzione media del 32% dei premi e contributi Inail previsto dalla legge di Bilancio. Senza dimenticare che, nel Decreto Semplificazioni, è prevista la creazione di una sezione speciale del “Fondo di garanzia per le PMI” (piccole e medie imprese) che vantano crediti con le Pubbliche amministrazioni.
E questa è una misura molto importante che vede lo Stato alleato e garante proprio dell’imprenditoria che ha fatto del Made in Italy un’eccellenza nel mondo.
Insomma, con il Reddito di Cittadinanza mettiamo in moto un circolo virtuoso che porterà più posti di lavoro e nuovo ossigeno all’economia!
E grazie al quale, finalmente, possiamo dire che nessuno resterà più indietro!