Il bando di selezione dei 6mila navigator che dovranno aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro non c’è ancora. Ma, mentre le Regioni a cui fanno capo i centri per l’impiego fanno muro e minacciano ricorsi, la prospettiva di un contratto di due anni seguito forse dalla stabilizzazione fa gola. Così dall’inizio dell’anno si sono moltiplicate le offerte di corsi in odor di truffa che illudono – a caro prezzo – di assicurare una corsia preferenziale nella procedura di reclutamento. Senza nessuna garanzia sulla validità dei contenuti. Per questo è scesa in campo Adapt, l’associazione senza fini di lucro per gli studi sul diritto del lavoro e delle relazioni industriali fondata da Marco Biagi, che da lunedì 4 marzo lancia il corso online gratuito Teoria e pratica dei servizi al lavoro – #Navigator2019 pensato per gli aspiranti navigator ma anche professionisti ed esperti interessati a capire il profilo della nuova figura. In dieci giorni gli iscritti hanno toccato quota 1.500.
“Vogliamo mettere fuori mercato i corsi farlocchi a pagamento che possono ingannare i candidati”, spiega il giuslavorista Michele Tiraboschi, direttore scientifico di Adapt. “E partiamo dal presupposto che i navigator, oggetto di critiche e ironie, in realtà saranno figure preziosissime: in Italia mancano operatori specializzati che siano in grado di riportare sul mercato del lavoro 6-7 milioni di persone inattive (solo i giovani Neet sono oltre 2 milioni) e di ricollocare chi ha perso il posto e non ha competenze facilmente spendibili. Visto che le caratteristiche di questo nuovo profilo professionale non sono ancora chiare, in attesa del bando vorremmo contribuire a metterle a fuoco”.
I compiti del navigator “in alcuni casi saranno simili a quelli che già svolgono gli operatori di centri per l’impiego e agenzie per il lavoro. Ma spesso nei centri per l’impiego non sanno nemmeno insegnarti come preparare un curriculum… e bisogna tener conto che i beneficiari del reddito saranno persone mediamente più difficili da ricollocare e con problematiche anche di disagio, insicurezza, socializzazione. Per questo serviranno team interdisciplinari con molte competenze: esperti di diritto, psicologia, economia, sociologia, tematiche relazionali e organizzative“. Ovviamente sarà un punto di partenza indispensabile conoscere l’organizzazione e la disciplina del mercato del lavoro e dei servizi per il lavoro e il funzionamento delle misure di politica attiva, oltre a tutti i nuovi strumenti previsti dal decretone: temi che saranno affrontati nei primi due moduli.
La piattaforma su cui si svolge il “Massive open online course”, che dura un mese, (qui il modulo di iscrizione), “è una comunità di apprendimento e confronto”, aggiunge Tiraboschi. “Ogni settimana verrà caricato un modulo e potrà accedere al modulo successivo solo chi ha letto i materiali, guardato i video e passato i test di verifica”. L’ultimo modulo fornirà strumenti operativi, dalla redazione corretta del cv al repertorio degli standard professionali indispensabile per valutare la congruità delle offerte di lavoro rispetto alle competenze del candidato. Alla fine ci sarà un’esercitazione e un attestato. Si sono iscritti anche operatori del mercato del lavoro, professionisti ed esperti che vogliono capire di che cosa si parla. Più che neolaureati parliamo di figure mature. Del resto questo potrebbe essere uno sbocco per tanti ex dirigenti o direttori del personale che hanno perso il posto e non riescono a rientrare nel mercato”.