Ci sono abbracci che scaldano il cuore più di mille giornate di sole. Il Villaggio Rousseau che si è svolto a Milano lo scorso weekend è stato questo: un grande abbraccio collettivo. Un’istantanea che ci ha visto riscoprire la nostra natura di cittadini e di attivisti riuniti in una comunità in continuo movimento. Ecco: l’idea della COMUNITÀ, è questa che ha animato ancora una volta la grande famiglia di Rousseau.
Essere una comunità significa sconfiggere la solitudine attraverso l’unione con tutti quanti gli altri. Significa congiungersi ad una grande storia, che guarda al futuro senza mai dimenticare da dove veniamo. E significa prendere parte, partecipare.
Il Villaggio Rousseau di Milano ha visto tanta, tantissima partecipazione. Eravamo oltre 2000, carichi di entusiasmo e voglia di condividere esperienze e proposte. Le 66 sessioni in cui si è articolata la due giorni hanno registrato il tutto esaurito, a riprova del valore straordinario che la nostra comunità dà alla formazione e alla conoscenza. Questa volta con un elemento in più: alla vastissima offerta formativa in termini di temi e di livelli istituzionali, si sono affiancati test online in cui ciascun partecipante ha potuto autovalutare la propria esperienza formativa semplicemente accedendo a Rousseau.
Il programma è stato ricco di spunti, articolato in un susseguirsi di dibattiti e incontri che hanno visto confrontarsi i partecipanti con i tanti speaker, portavoce e membri del governo del Movimento 5 Stelle. Tra questi il primo ministro per la democrazia diretta al mondo, Riccardo Fraccaro, e il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio. Che ci ha ricordato come lo sguardo del Movimento sia proiettato ben oltre i 5 anni di governo, ma verso il 2050, per cui è necessario che l’Italia diventi leader nell’innovazione, per tornare confrontarsi con gli altri Stati con l’orgoglio e la fiducia che merita un paese come il nostro. Su questo il Governo sta lavorando senza sosta.
Insieme abbiamo poi scoperto anche come leggere un bilancio comunale, quali sono e come lavorano le istituzioni europee, come funzionano i fondi europei e abbiamo approfondito temi come l’alimentazione, la riconversione delle aree industriali e molti altri. È stato bellissimo stare insieme tutti così attenti e partecipi.
Tra i vari laboratori, anche quello sul “political partecipation canvas”, un metodo innovativo proposto da Barbara Floridia, responsabile della funzione e-Learning della piattaforma Rousseau, per facilitare la partecipazione diretta dei cittadini alla definizione di progetti efficaci per la valorizzazione del proprio territorio.
Una staffetta senza sosta di portavoce ha riguardato poi le principali leggi presentate in parlamento e nelle regioni in questi mesi dal Movimento 5 Stelle con la funzione LEX di Rousseau: dall’acqua pubblica, alla responsabilità sanitaria, dal riconoscimento del caregiver familiare fino alla proposta di legge sul revenge porn.
Non sono mancati i dibattiti sui temi caldi dell’attualità di governo, come quello sulle autonomie locali nella costituzione, fino a quelli più tecnici che hanno esplorato, per esempio, il ruolo del segretariato comunale. E ancora, abbiamo visto dal vivo la collaborazione tra i portavoce in parlamento e negli enti locali per la scrittura di mozioni da presentare nei Comuni, grazie ai laboratori della funzione Sharing. E abbiamo ospitato giovani universitari che ci hanno esposto i propri progetti da sviluppare sulla funzione Call To Action.
Ma soprattutto: abbiamo assistito al primo test di voto in blockchain, cioè basato su una nuova tecnologia in grado di certificare le scelte dei votanti in modo distribuito e immodificabile. Il primo passo di un percorso fondamentale per la realizzazione della democrazia diretta.
Domenica pomeriggio si è tenuta anche la presentazione dei progetti elaborati nell’ambito del primo hackathon sulla cittadinanza digitale. Hanno partecipato 15 team provenienti da tutta Italia, con altrettanti progetti, alcuni anche da remoto. Il premio è andato al progetto “Galileo” di Alberto de Giglio e Nicola Troccoli che implementa la geolocalizzazione nella comunicazione degli atti e dei documenti prodotti dai portavoce pugliesi ad ogni livello istituzionale.
Tutto questo e molto altro è stato il Villaggio Rousseau. Un evento che ha visto anche una partecipazione online straordinaria, con quasi 600.000 visualizzazioni sui social network, e decine di volontari che si sono messi a disposizione affinché tutto andasse per il meglio.
È forse a loro, e a tutti coloro che hanno partecipato, che va il ringraziamento più grande. Finché ci saranno tante persone disposte a collaborare per un obiettivo comune, nessuno potrà mai sottrarci l’idea che esista un futuro migliore. E che gli obiettivi più importanti hanno bisogno di un luogo come Rousseau, in cui ognuno di noi possa scoprire, o ritrovare, IL SENSO DELLA COMUNITÀ.