Dal 1° aprile di quest’anno il costo della bolletta elettrica diminuirà notevolmente, di circa 168 euro annui per una famiglia italiana tipo (-8,5% per la luce, pari a 50 euro di risparmio, e -9,9% per il gas, pari a 118 euro di risparmio).
Una notizia positiva che dovrebbe essere accolta con gioia da tutti, anche da chi non appoggia questo Governo. Eppure ci sono giornali che preferiscono polemizzare anche su questa vera e propria boccata d’ossigeno per milioni di italiani. Repubblica titola in prima pagina “Bolletta elettorale”, come se il governo avesse costretto Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ad abbassare le tariffe prima delle elezioni europee.
Naturalmente è un falso clamoroso, perché Arera è una autorità indipendente nominata dal Parlamento, non dal Governo, che decide di alzare o abbassare le tariffe di luce e gas secondo parametri tecnici, a partire dal prezzo all’ingrosso dell’energia.
Ma a Repubblica non interessa la verità. La sua unica ragione di esistenza, ormai, è gettare fango su un Governo che ha rialzato la testa in Italia e in Europa e sta provando a riparare i disastri del partito che Repubblica appoggiava con entusiasmo. Mentre il Pd propone di reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti e di alzare lo stipendio dei parlamentari, Repubblica diffonde menzogne per distrarre i cittadini.
Naturalmente per questi giornali di sistema quando le bollette aumentano è colpa nostra, mentre quando calano è una marchetta elettorale per vincere le europee.
La fake news di Repubblica è così gigantesca da aver provocato l’indignazione anche di esponenti dell’opposizione. Carlo Stagnaro, a capo della segreteria tecnica dell’ex Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi durante il governo Renzi, ha smascherato su twitter la propaganda del quotidiano di De Benedetti, ricordando la semplice verità: Arera «non ha agito per compiacere» il Governo, ma «ha solo svolto correttamente il suo lavoro (nel rispetto di quanto previsto dalle leggi e dalla disciplina di settore)». Repubblica «tratta Arera come se fosse il braccio operativo del Ministero dello Sviluppo economico. Ma l’Autorità è un organismo indipendente, la cui autonomia deriva dalle direttive europee e che deve al Parlamento, non al Governo, la sua legittimazione». Insomma, persino un tecnico del governo Renzi si vede costretto a scrivere pubblicamente sui social che <<il titolo di @repubblica è fuorviante, non ha alcuna base fattuale e contribuisce alla delegittimazione delle competenze e delle istituzioni da tempo in atto. Va bene la polemica politica, ma fermatevi prima che sia troppo tardi – se non lo è già>>.
Repubblica, ritenta, sarai più fortunata.