Cronache e statistiche raccontano una realtà nella quale, nel nostro Paese, non passa giorno senza che una donna non venga violentata, picchiata o uccisa da un uomo. Occorre fare qualcosa per fermare questo massacro quotidiano, ed è per questo che il MoVimento 5 Stelle aggiungerà al “Codice Rosso” un pacchetto di norme antiviolenza per donne e bambini. Si tratta di dieci punti, presentati oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il ministro Bonafede, il Capogruppo della Camera Francesco D’Uva, il sottosegretario Vincenzo Spadafora, e la portavoce Stefania Ascari.
DIECI PUNTI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE:
i) Introduciamo un nuovo reato: chi sfregia una donna (e non solo) in modo permanente, rischia fino a 14 anni di carcere, anziché 7.
ii) Pene più severe per casi di stalking e maltrattamenti in famiglia. Per questi reati prevediamo fino a 7 anni di carcere, e se l’episodio di violenza avviene davanti a un bambino, la pena potrà arrivare fino a 10 anni. In questo modo aumenterà anche la durata delle misure cautelari.
iii) Estensione delle misure di controllo e prevenzione – come ad esempio la sorveglianza speciale – anche per il reato di maltrattamenti in famiglia.
iv) Per chi violenta una donna prevediamo fino a 12 anni di reclusione. Nei casi di violenza sessuale nei confronti di bambini, la pena prevista arriva fino a un massimo di 24 anni. La violenza sessuale di gruppo sarà punita con la reclusione fino a 14 anni.
v) Atti sessuali con minori sempre procedibili d’ufficio.
vi) Estendiamo il braccialetto elettronico a tutte le misure cautelari disposte a tutela delle vittime di violenza.
vii) In caso di femminicidio prevediamo l’ergastolo se c’era rapporto affettivo, indipendentemente da convivenza tra vittima e carnefice.
viii) In caso di femminicidio aumentiamo le pene anche se il fatto è accaduto dopo la fine della relazione.
ix) Avviso automatico e sempre alla vittima del provvedimento di scarcerazione del condannato o del termine della misura cautelare.
x) Comunicazione al giudice civile (per esempio nei procedimenti di separazione) di provvedimenti emessi dal giudice penale in materia di reati di violenza di genere.
Presto, non appena la nostra proposta sarà realizzata, le donne potranno contare anche su questi dieci punti pensati per garantire la loro sicurezza e per colpire duramente i violenti, gli stalker e gli stupratori. La nostra intenzione è quella di offrire al paese leggi capaci di reprimere il fenomeno della violenza di genere e, soprattutto, di prevenirlo. Questo pacchetto di nuove leggi, insieme al Codice Rosso voluto dal Governo e dal ministro Bonafede, vogliono segnare un primo, imprescindibile passo per la tutela delle donne italiane.
PIU’ RISORSE PER LE DONNE
Il cambiamento che abbiamo in mente è anche culturale. Per questo motivo il Governo si è impegnato per sostenere il contrasto alla violenza di genere anche su fronti diversi da quello normativo. Rispetto allo scorso anno sono stati aumentati i fondi destinati ai centri antiviolenza, passati da 35 a circa 37 milioni di euro. Non solo: rispetto a quanto accaduto in passato, queste risorse saranno destinate per sostenere concretamente le attività dei centri e non più per iniziative di comunicazione o altro genere. E’ importante, perché si tratta di strutture che accolgono le donne in momenti terribili, sostenendole e aiutandole a rialzarsi sin dall’inizio. Non ci sarà più pace per chi tocca donne e bambini!