Le nuove tecnologie e la globalizzazione stanno cambiando il mondo che abbiamo sempre conosciuto. È compito della politica cavalcare il futuro, senza perderlo di vista e soprattutto senza subirlo. La digitalizzazione della società offre delle possibilità che vanno estese a tutti i cittadini, allargando innanzitutto lo spettro dei loro diritti, che vanno riconosciuti e non compressi. Il mondo di Internet crea nuovi diritti che devono essere tutelati.
In questa nuova fase della modernità, l’Unione europea gioca un ruolo fondamentale. Gli sforzi compiuti, in questi anni, dal legislatore europeo in materia di libero accesso al web, di neutralità della rete e di alfabetizzazione digitale vanno nella giusta direzione e, in molti casi, sono all’avanguardia nel mondo dove il digital divide, fra una fascia di popolazione moderna e benestante e una tecnologicamente ai margini, è molto più presente che in Europa.
Alla cittadinanza europea va affiancata la e-cittadinanza che comprenda il riconoscimento dell’identità digitale, vale a dire tutte le informazioni reperibili in rete sul cittadino. L’identità digitale è riconducibile nell’ambito dei diritti fondamentali della persona, quelli affermati dall’art. 8 (“Protezione dei dati di carattere personale”), dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e riconosciuti dall’art. 16 del TFUE.
Il diritto all’identità digitale ricomprende il diritto alla riservatezza e protezione dei dati, il diritto all’oblio e il diritto all’accesso ad Internet. Chiediamo che il Parlamento europeo riconosca il diritto all’identità digitale quale diritto fondamentale della persona, precisandone i contenuti e i limiti. Toccherà poi alla Commissione europea adottare le necessarie misure idonee ad assicurare il pieno rispetto di questi diritti così sanciti.
IDENTITÀ DIGITALE E BREXIT
L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea potrebbe comportare per i cittadini britannici, non più membri dell’UE, la perdita di tutti i diritti derivanti dalla cittadinanza europea.
A riguardo i Trattati non dicono nulla, e questa incertezza giuridica può aumentare il caos quando, e se, arrivi la Brexit. Alcuni ritengono che la perdita della cittadinanza europea possa compromettere il principio di uguaglianza dei cittadini britannici con gli altri cittadini dell’Unione, negando loro il godimento dei diritti connessi alla cittadinanza europea. Noi proponiamo che tutti i diritti relativi all’identità digitale – il diritto alla riservatezza e protezione dei dati, il diritto all’oblio e il diritto all’accesso ad Internet – non decadano al venir meno della cittadinanza dell’Unione.
Ai cittadini inglesi andrebbe riconosciuta una sorta di cittadinanza “civica” europea, non molto diversa da quella di cui godono i residenti di lungo periodo, ma che si caratterizzi per la tutela dell’identità digitale.