Difendere la famiglia vuol dire dare una mano concreta a chi una famiglia ce l’ha o vuole crearla. Mentre molti strumentalizzano il concetto di famiglia dopo anni in cui si è parlato tanto ma si è fatto molto poco, noi siamo già al lavoro su nuove proposte per aiutare realmente genitori e futuri genitori nella vita, spesso difficile, di tutti i giorni.
Oltre alle misure già introdotte con la Manovra del Popolo, la Camera dei Deputati sta per approvare un provvedimento che impegnerà il Governo a realizzare una riforma strutturale del welfare familiare, fatta di investimenti per incentivare la natalità e dare un sostegno a quanti oggi sono alle prese con costi insostenibili e servizi per l’infanzia carenti. Senza avvantaggiare i ricchi, ma andando incontro a chi realmente ha bisogno.
Ecco cosa prevediamo:
1. Un unico aiuto monetario per le famiglie, al posto di una serie di bonus slegati tra loro, proporzionato al numero di figli e alla situazione economica, che le sosterrà nelle spese per la crescita, il mantenimento e l’educazione dei bambini;
2. Una rimodulazione dell’Irpef in modo da far pagare di meno le famiglie più numerose e che hanno figli con disabilità, detrazioni per chi ha necessità di rivolgersi a baby-sitter e sconti sui pannolini;
3. Meno tasse per i datori di lavoro che promuovono i congedi di maternità o che assumono persone in sostituzione di maternità;
4. Incentivi per servizi di welfare familiare all’interno delle aziende e per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro;
5. Congedo di paternità esteso anche ai dipendenti della pubblica amministrazione;
6. Nuove risorse nella prossima legge di bilancio per garantire in tutta Italia un’offerta adeguata di asili nido, puntando a renderli totalmente gratis. In più, promuovere la diffusione di asili nido gestiti dalle assistenti materne (le cosiddette tagesmutter)
7. Congedi parentali, soprattutto per i padri, non solo nei primi anni di vita del bambino;
8. Misure per migliorare la conciliazione vita-lavoro delle madri lavoratrici autonome;
9. La diffusione e riqualificazione di Consultori e Centri per la famiglia su tutto il territorio;
10. Un piano di recupero dell’edilizia residenziale pubblica per contrastare il disagio abitativo, in particolare per le giovani famiglie;
Questo impegno si aggiunge ad altre misure molto importanti che abbiamo già realizzato, tra cui l’aumento da 1.000 a 1.500 euro del bonus per pagare le rette degli asili nido e l’estensione del congedo di paternità.
Dal 2008 le nascite in Italia sono diminuite di quasi 120mila unità. Questo ‘inverno demografico’, che avrà ripercussioni sempre più gravi anche sulla produttività del nostro Paese, non finirà mai se non si mettono in atto politiche familiari serie, che invertano la tendenza negativa.
In questi giorni sentiamo spesso parlare di Flat Tax. Ebbene la Flat Tax è nel Contratto di Governo e va realizzata, soprattutto per chi, come le famiglie e il ceto medio, avrebbe maggiormente bisogno di un aiuto anche dal punto di vista fiscale. Va fatta per queste categorie sociali, non per i ricchi. Con una Flat Tax, conforme alla Costituzione, potremo sostenere quella fascia della popolazione la cui propensione al consumo è più alta, con ovvi benefici per la nostra economia.
Mettere su famiglia o fare più di un figlio non deve essere un timore, ma una scelta che lo Stato incoraggia con i fatti, non a parole. Basta strumentalizzazioni sulla famiglia!