A partire da quest’estate potrà prendere il via la sperimentazione della cosiddetta micromobilità elettrica. Ovvero potremo muoverci sulle strade delle nostre città con innovativi monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard.
Nella prima fase, quella appunto della sperimentazione, ci si potrà spostare con questi mezzi totalmente green solo in determinate aree, stabilite dai sindaci. Quando poi si passerà, in futuro, alla omologazione, la micromobilità elettrica sarà finalmente una realtà e potremo spostarci liberamente con un monopattino, piuttosto che con un hoverboard o un segway, per fare, ad esempio, il tragitto da casa a lavoro. Cosa che, attualmente, non è permessa, non essendo questi mezzi di trasporto previsti dal nostro Codice della Strada.
La rivoluzione che avevamo promesso sta prendendo forma. Dopo gli incentivi per acquistare auto e moto elettriche e ibride, avviamo la sperimentazione di quei mezzi totalmente ecosostenibili che possono rappresentare una valida alternativa alle auto per i piccoli e medi spostamenti cittadini.
La sperimentazione della micromobilitá elettrica è stata prevista nella legge di Bilancio con una misura per cui ci siamo battuti. Ora al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbiamo predisposto il decreto attuativo che, dopo le dovute condivisioni con le altre istituzioni coinvolte e con gli enti locali, potrà finalmente vedere la luce, in tempo per l’estate.
Grazie a queste sperimentazioni potremo presto usufruire nelle nostre città di trasporti a zero emissioni che possono rappresentare una validissima alternativa nell’ottica di una maggiore intermodalità negli spostamenti.
Ma non ci siamo fermati qui. Lo stesso spirito infatti ci ha spinto a promuovere la Conferenza nazionale sulla Mobilità sostenibile e il Trasporto pubblico locale, ovvero un percorso partecipato che, insieme agli operatori del settore, ci porterà a scrivere la strategia nazionale su temi come la smart mobility, la sicurezza stradale, il trasporto pubblico elettrico. Chiunque può partecipare, e anzi vi invito a farlo, con contributi e consigli utilizzando lo strumento della consultazione pubblica, attiva sul sito del Mit fino al 3 maggio a questo link.