Una delle bufale più odiose che stanno diffondendo in queste settimane opposizioni e giornali riguarda i pensionati, che subirebbero nel 2019 decurtazioni ai loro assegni mensili. Naturalmente è il contrario. Questo governo ha fatto per i pensionati più di qualunque altro nel passato. Già nella prima Manovra abbiamo introdotto Quota 100, stanziato i fondi per la Pensione di Cittadinanza e aumentato la rivalutazione degli assegni pensionistici al costo della vita. È su quest’ultimo punto che le bufale insistono.
Facciamo chiarezza: nel 2012, in piena austerità, il governo Monti bloccò la rivalutazione all’inflazione di tutte le pensioni, escluse quelle fino a tre volte il trattamento minimo (circa 1.500 euro lordi al mese).
Su questo attacco frontale ai pensionati intervenne qualche anno dopo la Corte Costituzionale, dichiarando illegittimo quel blocco.
Nel 2014 il governo Letta approvò così un meccanismo di rivalutazione a cinque scaglioni, prorogato dal governo Renzi fino al 31 dicembre 2018.
Con la Manovra di fine 2018 siamo intervenuti noi, aumentando la percentuale di rivalutazione applicata dai governi del Pd. Ve lo mostriamo con la tabella che vedete in alto a questo post.
Come si vede da questi quattro semplici esempi, le pensioni basse e medie aumentano rispetto allo schema del Pd, al contrario di quanto si vuole far credere in questi giorni. A diminuire sono solo le pensioni oltre 9 volte il trattamento minimo (dai 4.569,28 euro lordi in su), cioè pensioni d’oro alle quali abbiamo chiesto un contributo anche per aumentare quelle più basse. Di questo andiamo profondamente orgogliosi.
Se a giugno i pensionati subiranno una piccola decurtazione, invece, è per un motivo molto semplice: nei primi 3 mesi del 2019, in attesa che il nostro nuovo regime di rivalutazione andasse a regime, sono state applicate le percentuali della legge 338 del 2000. È necessario quindi un conguaglio a metà anno, ma la sostanza è che nel 2019 la rivalutazione delle pensioni al costo della vita è più alta di quella targata Partito Democratico. Senza dimenticare che la Pensione di Cittadinanza interverrà a sua volta sulle pensioni più basse, dando una mano a chi è più in difficoltà.
Con le misure contenute nella nostra prima Manovra abbiamo messo miliardi nelle tasche dei pensionati, ma non ci fermiamo qui: la prossima tappa si chiama Quota 41.
Ci vuole un minimo di onestà intellettuale, basta menzogne sulle pensioni.