Sono Luca Lauricella, sono avvocato e svolgo attività di ricerca all’Università di Pisa. Il diritto di cui vorrei parlare è il diritto a una riscossione fiscale equa. Purtroppo questo diritto oggi è un diritto solo sulla carta. Perché nel momento in cui l’agente della riscossione richiede il pagamento di un tributo fornisce al contribuente una quantità di informazioni molto limitata.
Ma come funziona esattamente? Un cittadino riceve una cartella che contiene una serie di dati difficilmente comprensibili per i non addetti ai lavori. Molto spesso accade anche che le somme che sono richieste non sono dovute. Purtroppo andando agli sportelli territoriali molto spesso non vengono fornite tutte le informazioni precise sui propri diritti. Invece bisogna mirare ad avere un fisco equo, un fisco amico del cittadino. Perché se il cittadino è pienamente consapevole delle somme che gli vengono richieste, del motivo per cui deve pagare e soprattutto se il cittadino è consapevole di avere al suo fianco un fisco che durante la delicata fase della riscossione lo supporta in tutte le sue necessità è sicuramente più incentivato a pagare. Di conseguenza lo stato avrà maggiori introiti riuscendo ad attuare un ampliamento dei servizi pubblici e un miglioramento di quelli già esistenti.
In alcuni paesi dell’Unione Europea come Spagna, Francia e Germania esiste un sistema di gestione diretta della fase della riscossione, dove il cittadino si interfaccia direttamente con il fisco senza l’intermediazione di alcuna agenzia di riscossione. Quindi è il cittadino che si rivolge direttamente al fisco per chiedere, ad esempio, una riduzione dei pagamenti oppure una dilazione quando non riesce a pagare il suo debito in un’unica soluzione.
La quantità e la qualità delle informazioni che vengono oggi fornite al contribuente non può ritenersi soddisfacente. Il contribuente, infatti, molto spesso riceve una notifica di intimazione di pagamento o pignoramento. Per ovviare a questo problema negli anni è stata sviluppata una rete di sportelli chiamata “Sportelli SOS Equitalia” che hanno fornito un aiuto concreto e gratuito a tanti cittadini che si trovavano in difficoltà con la ex-Equitalia.
Cosa possiamo fare per migliorare il servizio? Occorre creare una piattaforma digitale suddivisa per aree tematiche dove i vari operatori possono scambiarsi informazioni su casi particolarmente complessi. Occorre, poi, creare una piattaforma digitale dove i cittadini possono presentare proposte di legge o proporre migliorie sulle leggi esistenti. Spesso, infatti, quando il legislatore legifera non tiene in considerazione alcuni aspetti pratici e concreti che l’imprenditore, ad esempio, si trova a dover affrontare quando riceve una cartella esattoriale. Purtroppo abbiamo troppi casi in cui a seguito dell’attività di riscossione si è generato il fallimento di una determinata attività produttiva. Dunque, per cercare di avere una riscossione fiscale equa, dobbiamo tendere a una riscossione informata e partecipata, dobbiamo tendere alla pace fiscale.