In Europa per tornare a contare veramente

Di seguito l’intervista che ho rilasciato a LiveSicilia

 

1. Come nasce la sua candidatura? Quando ne ha parlato per la prima volta con Luigi Di Maio e cosa l’ha convinta?

Luigi Di Maio ha chiamato a raccolta capolista con un profilo ben preciso: donne, e con una solida competenza in settori strategici della società civile. Una scelta ‘nuova’ e coerente con lo spirito del MoVimento, che in questo si differenzia dagli altri schieramenti in cui i capolista sono i leader di partito, che cercano così solo di portare più voti e che in Europa non andranno mai. Dopo essere stata segnalata dal territorio, ho incontrato Di Maio, che mi ha illustrato il progetto del MoVimento per l’Europa: azioni concrete e idee innovative alle quali ho aggiunto le mie, dato che ho subito sposato la causa. Non ho mai fatto politica attiva prima di ora, ma questo programma mi ha convinto che era arrivato il momento di restituire la mia esperienza al territorio.

2. Che importanza ha l’Europa per regioni come Sicilia e Sardegna?

Un’importanza enorme. Le regole imposte dall’Europa hanno avuto grossi impatti sulle attività produttive della Sicilia e della Sardegna. Penso alla pesca, all’agricoltura e all’allevamento, tutti settori penalizzati dai diktat europei sull’industria e sulla standardizzazione. Dobbiamo tornare a contare, anche in Europa si deve parlare siciliano e sardo!

3. Qui i fondi europei sono spesso stati anche oggetto di sprechi e truffe. Più frequenti che in altre parti d’Italia. Come si fa a evitarlo?

Sprechi e truffe sui fondi comunitari, soprattutto se chiamano in causa esponenti dei vecchi partiti, sono i nemici numero uno del rilancio dei nostri territori su scala internazionale. Bisogna valorizzare la qualità dei progetti e adottare piani dettagliati di informazione e formazione per l’utilizzo dei fondi. Una guida politica come la nostra può creare sempre più sinergia tra imprenditori seri ed Enti locali, e permettere loro di fare davvero la differenza: hanno tutte le carte in regola per riuscirci.

4. Lei ha detto di volere trasformare la Sicilia e la Sardegna in una “California”. Che significa ? Quali interventi potrebbero cambiare davvero le due isole ?

Io ho vissuto in California e ho toccato con mano come la combinazione di buon clima, qualità della vita e tecnologia abbia dato opportunità di sviluppo incredibili. Gli investimenti in infrastrutture digitali e la costruzione di un ecosistema di aziende innovative possono realmente migliorare le iniziative esistenti, aprendo nuovi mercati, realizzando nuovi modelli operativi e cambiando il volto delle nostre splendide Isole. Facciamo diventare l’insularità un punto di forza, non più un motivo di svantaggio.

5. Come lei sa, i fondi europei vengono gestiti per la maggior parte dai governi regionali. Oggi in Sicilia governa la giunta di centrodestra di Musumeci. Che opinione ha di questo governo?

Pessima. La sua politica e quella dei suoi sodali tengono in scacco la Sicilia e fanno solo danni. Un esempio? L’atteggiamento di Miccichè, che si ostina a non tagliare i vitalizi in Sicilia, facendo perdere ai cittadini 70 milioni di euro statali per difenderne 18 di privilegi (tanto costano i vitalizi). È inaccettabile ed emblematico di una politica che pensa solo alla conservazione della casta.

6. Alcune Regioni del nord chiedono un regionalismo differenziato. È un bene o un male per due regioni autonome come Sardegna e Sicilia ?

Per il MoVimento, quella sull’autonomia differenziata è una riforma che deve assolutamente mettere al centro il principio di solidarietà nazionale. Dobbiamo calibrare la politica sulle specificità dei territori, ma mai creare Regioni di serie A e di serie B. In Sicilia e in Sardegna, come in tutto il Paese.

7. La Lega cresce fortemente sia in Sardegna che in Sicilia. Oggi è vostro alleato a Roma ma sarà un rivale in questa campagna per le Europee. Perché siciliani e sardi dovrebbero votare il M5s e non Salvini?

Voglio ricordare la bellissima affermazione politica a Caltanissetta e Castelvetrano, dove i cittadini – liberamente – hanno scelto due sindaci del MoVimento: Roberto Gambino ed Enzo Alfano, ai quali vanno i miei più grandi auguri. Questo dimostra che anche i siciliani credono in noi e vogliono affidarci la cura dei loro interessi. A livello nazionale abbiamo già dimostrato di saper portare un vero cambiamento, con provvedimenti concreti come il Reddito di Cittadinanza, Quota 100, lo Spazzacorrotti e il decreto Dignità, per citarne solo alcuni. Per noi al primo posto c’è il benessere dei cittadini, non la spartizione delle poltrone.