Di burocrazia si riempiono la bocca da anni tutti i governi, ma ora qualcosa sta cambiando davvero. Con una proposta di legge parlamentare a mia prima firma abbiamo compiuto un grande passo nella bonifica di tutti quegli adempimenti che imprigionano le energie produttive delle nostre imprese e complicano la vita ai contribuenti.
La riforma del sistema tributario che stiamo portando avanti infatti si regge su due gambe: la prima naturalmente è la riduzione delle aliquote e della pressione fiscale, cui ci siamo dedicati fin dall’inizio della legislatura, ma la seconda, altrettanto importante, è la semplificazione del sistema puntando forte sulla digitalizzazione e sullo snellimento dei modelli dichiarativi.
Con la Proposta di legge Semplificazioni abbiamo sancito innanzitutto un principio fondamentale: la pubblica amministrazione non potrà più pretendere dai contribuenti documenti o certificazioni che sono già in possesso dell’anagrafe tributaria. Perché se le informazioni necessarie sono già in possesso di banche, assicurazioni o farmacie il contribuente deve trasmetterle di nuovo al settore pubblico? Molto meglio per tutti un salutare incrocio dei dati che risparmi al contribuente tempo e carta inutile.
Ma c’è molto di più:
– dopo aver sospeso le sanzioni sulla fatturazione elettronica entrata in vigore a gennaio ora garantiamo una finestra temporale più ampia per emettere le fatture (da 10 a 15 giorni)
– le comunicazioni Iva scendono da quattro a tre, con l’ultima assorbita nella comunicazione di fine anno
– diamo due mesi in più ai contribuenti per l’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi (il termine viene spostato dal 30 settembre al 30 novembre)
– abroghiamo l’obbligo di comunicazione sulla proroga della cedolare secca ed eliminiamo la relativa sanzione
– introduciamo l’obbligo di ascoltare il contribuente prima di qualsiasi atto di accertamento, pena di la nullità dello stesso
– semplifichiamo la vita ai contribuenti sugli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale). Non si dovranno più dichiarare dati già contenuti nella dichiarazione dei redditi e la Pa renderà disponibili i dati in proprio possesso utili per la compilazione degli Indici. L’eliminazione degli studi di settore di cui parla Salvini solo in campagna elettorale la stiamo portando avanti noi giorno dopo giorno
– imponiamo alla Pa di fornire al contribuente la diffusione degli strumenti necessari per rispettare gli adempimenti richiesti (modelli dichiarativi, servizi telematici, istruzioni, circolari). La documentazione deve essere messa a disposizione con congruo anticipo, almeno 60 giorni prima del termine concesso al contribuente per l’adempimento
– consentiamo a chi affitta di detassare immediatamente i canoni di locazione non pagati per morosità, senza dover attendere la conclusione del procedimento di convalida di sfratto. Basterà l’intimazione di sfratto per aver diritto a pagare meno tasse
– riconosciamo agevolazioni a chi acquista prodotti da riciclo e da riuso: sconto del 25% per chi acquista prodotti composti per tre quarti da materiali riciclati e credito di imposta alle imprese per incoraggiare l’aumento della percentuale di imballaggi riutilizzabili o avviati al riciclo immessi sul mercato.
Di queste due ultime misure ambientali andiamo particolarmente orgogliosi: unire la crescita economica e la riduzione della pressione fiscale all’economia circolare è sempre stata la nostra massima ambizione. Anche perché il mercato del riciclo e del riuso è in forte espansione sin dal 2011, come evidenziato nel rapporto della Fondazione Symbola presentato di recente nella sede milanese di Assolombarda.
La proposta di legge Semplificazioni è aria fresca nel sistema tributario ipertrofico che abbiamo ereditato. Poche ore fa è stata approvata in prima lettura alla Camera senza nessun voto contrario (nemmeno Pd e Forza Italia hanno avuto la faccia tosta di opporsi ad un insieme di misure così utili alle imprese). Ora aspettiamo che anche il Senato esamini e approvi definitivamente il testo e finalmente avremo garantito ai contribuenti italiani una serie di migliorie fiscali che attendevano da troppo tempo