Oggi su La Nazione leggiamo una notizia rilevante: sulla Sanitopoli umbra emerge che proprio le denunce del MoVimento 5 Stelle avrebbero innescato “la miccia” del caso giudiziario esploso un mese fa. E’ quanto riportano gli atti di indagine, depositati al Tribunale del Riesame di Perugia.
La notizia ci lusinga, ma non ci ascriviamo alcun merito: abbiamo solo svolto il nostro dovere, inoltrando in questi anni alle Autorità competenti non una, ma decine di segnalazioni su un condizionamento politico-amministrativo di lunga data, così pervasivo da piegare tantissime imprese sane, capace di incidere sistematicamente e totalmente sulla vita dei liberi cittadini -persino allorquando fossero pazienti di un ospedale!
Più in particolare, nell’aprile 2016, alla Guardia di Finanza recapitammo riservatamente una denuncia anonima ma circostanziata, secondo la quale taluni nomi altisonanti avrebbero avuto rapporti tutt’altro che limpidi con delle cooperative in forza all’Ospedale di Perugia, oltre a una smaccata disinvoltura nelle assunzioni e negli appalti.
In questa denuncia si segnalavano anche irregolari assegnazioni di risorse pubbliche a delle cooperative in cambio di posti di lavoro, ma anche scenari peggiori, su cui è bene mantenere il massimo riserbo, visto che la Magistratura starebbe tuttora lavorando su tali fronti.
Ieri, intanto, la presidente dimissionaria dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha illustrato in Consiglio regionale i motivi del suo atteso passo indietro.
Doveva poi seguire la libera discussione delle dimissioni in Aula, ma il PD ha fatto congelare i lavori e, dopo ore e ore di nulla, ha votato soltanto un incomprensibile rinvio di almeno una decina di giorni.
Una ‘melina’ senza senso, tanto più con un’economia regionale asfittica e l’Ente bloccato da settimane
Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari – MoVimento 5 Stelle Regione Umbria