L’ultima volta che ci siamo visti tutti insieme in piazza a Roma per una chiusura di campagna era il 2 marzo e vi avevo detto che eravamo la generazione del nonostante tutto. Perché eravamo quelli che nonostante tutto ce la stavano facendo. E nonostante tutto quelle elezioni le abbiamo vinte e il MoVimento 5 Stelle a 9 anni dalla sua nascita è andato al governo dell’Italia per realizzare quello per cui tutti noi siamo scesi in piazza per anni.
Ma se pensavate che bastasse andare un anno al governo per cambiare il Paese, vi sbagliavate. Perché la strada davanti è ancora lunga. Noi non stiamo facendo i cento metri. Stiamo facendo la maratona. Negli ultimi dieci anni ne abbiamo visti di centometristi correre. Sembrava che avrebbero governato per vent’anni e invece gli italiani hanno subito scoperto il bluff. Ne vedremo altri tentare lo sprint e scavalcarci, ma noi continueremo ad andare avanti e torneremo in testa. Ogni volta. Ed è per questo che dal primo giorno ci siamo messi a lavorare sodo, sapendo che c’è davvero tanto da fare.
Tanto da fare per gli imprenditori e gli artigiani che ancora aspettano la riduzione della pressione fiscale. Tanto da fare per le famiglie che si meritano un welfare come in altri paesi europei visto che i nostri sono i bambini meno aiutati del vecchio continente. E poi i giovani che non devono più essere costretti a scappare all’estero. L’Italia deve diventare all’avanguardia per l’istruzione e la ricerca, senza divari tra nord e sud, dove viene premiato il merito e non i furbi dei concorsi, dove si investe in tecnologia, che attira gli investimenti. Una nazione che sta con gli onesti e non con i corrotti.
Nonostante tutto però, passo passo, i primi risultati li abbiamo portati a casa.
E dico abbiamo perché tutti i risultati che abbiamo raggiunto sono stati raggiunti grazie a voi. Nonostante tutto e nonostante loro, nonostante quel potere costituito, nonostante quei vecchi partiti che a marzo dell’anno scorso abbiamo sconfitto, ma che ancora hanno ancora un’influenza smisurata in tante parti vitali dello Stato.
Nonostante loro abbiamo fatto la prima vera legge anticorruzione in Italia. Grazie a voi e nonostante loro i corrotti oggi vanno in galera e sono banditi dalle amministrazioni pubbliche.
Nonostante loro abbiamo fatto il Reddito di Cittadinanza. Grazie a voi e nonostante loro oggi i più deboli sanno che possono contare sulla vicinanza dello Stato.
Nonostante loro abbiamo iniziato a smantellare il Jobs act e ristabilire il diritto a un lavoro stabile. Grazie a voi e nonostante loro oggi ci sono centinaia di migliaia di persone che non sono più precari e possono costruirsi un futuro con il decreto dignità.
Nonostante loro stiamo demolendo la legge Fornero, ristabilendo il diritto alla pensione. Grazie a voi e nonostante loro oggi ci sono decine di migliaia di persone che dopo una vita di lavoro possono godersi il meritato riposo.
Nonostante loro abbiamo tolto i vitalizi agli ex parlamentari e ai consiglieri regionali e le dal 1° giugno vengono tagliate le pensioni d’oro. Grazie a voi e nonostante loro questi privilegi medievali che pagavamo tutti noi non esistono e non esisteranno più.
Nonostante loro stiamo risarcendo i truffati delle banche con un miliardo e mezzo di euro. Grazie a voi e nonostante loro migliaia di risparmiatori stanno riavendo quello che gli spettava.
Se non ci foste stati voi, tutto questo oggi non sarebbe stato possibile.
La prima fase del MoVimento al governo l’abbiamo dedicata a chi era più in difficoltà, a tamponare le emergenze sociali più urgenti, a restituire dignità e diritti alle persone che erano state spogliate di tutto in nome del liberismo sfrenato: tante mamme italiane stanno acquistando gli occhiali da vista ai propri figli grazie al reddito di cittadinanza, altre famiglie stanno riacquistando la carne dopo tanti anni grazie alla pensione di cittadinanza. Abbiamo aiutato prima di tutto queste persone perché chi ha votato il MoVimento non lo ha fatto solo per sé e la sua famiglia. Lo avete fatto anche per aiutare gli altri. Lo avete fatto per aiutare i più deboli che erano sempre stati dimenticati da tutti. Lo avete fatto perché amate l’Italia a partire dagli ultimi.
Questo è stato il nostro inizio, il nostro biglietto da visita. E nonostante loro e grazie a voi possiamo andare avanti per fare quello di cui c’è bisogno per cambiare il Paese e migliorare la vita di tutti gli italiani.
Adesso inizia una fase più lunga perché andremo ad affrontare tutte le questioni che sono rimaste irrisolte per decenni. Per negligenza, per complicità, per incompetenza. Noi lo faremo perché non dobbiamo niente a nessuno, se non a voi. Io di santi in paradiso non ne ho. Se ho avuto l’opportunità di essere vice presidente del consiglio e ministro e ho potuto individuare persone irreprensibili nei posti chiave, è solo grazie a voi.
Vi assicuro che se continuerete a starci vicino, – nonostante loro – taglieremo il numero di parlamentari e gli abbasseremo lo stipendio, colpiremo al cuore i grandi evasori con il carcere, introdurremo il salario minimo orario per tutti i lavoratori, faremo finalmente il welfare per le famiglie, faremo una legge sul conflitto di interessi, cacceremo i partiti dalla sanità, abbasseremo le tasse per le aziende e le famiglie, investiremo finalmente sull’istruzione. Non sono cose campate in aria. Per ognuna di queste ci sono già progetti di legge, bozze di decreto, coperture che aspettano solo di essere approvate e su cui abbiamo lavorato sodo per mesi.
L’Italia che vogliamo tra 10 anni è all’altezza dei nostri sogni. Un Paese a una velocità, non spaccato in due. Un’Italia con grandi ricercatori che lavorano qui e una scuola con stipendi adeguati per chi si occupa dell’educazione e dell’istruzione dei nostri figli. Dove non c’è lavoro nero, dove non si smaltiscono i rifiuti illegalmente e dove non si inquina impunemente. Un’Italia dove si fanno più figli che nel resto d’Europa e dove i grandi evasori vanno in galera.
C’è chi pensa che non possiamo farlo. C’è chi pensa che sia impossibile diventare un Paese normale. Io dico che ce la possiamo fare. Noi tutti in questa piazza diciamo che ce la possiamo fare. Non sarà immediato, noi abbiamo iniziato un percorso, ma dobbiamo sapere dove vogliamo andare. E io voglio andare lì. In un Paese normale, ancora più orgoglioso di essere italiano e del percorso che abbiamo fatto insieme. Per questo dobbiamo continuare per cambiare! Affinché quelli di prima, quelli che abbiamo messo in minoranza il 4 marzo, non tornino al governo mai più.
Non è impossibile. Ma è fondamentale continuare e crederci. Il nostro sarà un avanzare lento, ma inesorabile.
Noi non abbiamo davanti un altro anno di governo. Noi abbiamo davanti il futuro del nostro Paese. Quello è il nostro orizzonte. Noi non stiamo facendo i cento metri, stiamo facendo la maratona e abbiamo ancora tanto fiato in corpo.
Perché siamo dalla parte delle persone per bene, degli italiani onesti che lavorano, dei giovani che studiano, di chi ama l’ambiente. Siamo dalla parte giusta. Siamo l’Italia del bene comune.
L’Italia tra vent’anni potrà essere all’altezza dei nostri sogni o potrà essere come nei nostri peggiori incubi. Dipende da noi stessi e da quello che ci definisce: le nostre scelte quotidiane. Se voi ci crederete e continuerete a lottare taglieremo tutti insieme il traguardo di questa maratona. Non mollate proprio ora! O continuiamo a metterci in gioco e a dedicarci al nostro Paese o lo restituiremo nelle mani di quelli di prima.
Io ho scelto. CONTINUIAMO PER CAMBIARE. CONTINUIAMO PER CAMBIARE L’EUROPA! CONTINUIAMO PER CAMBIARE L’ITALIA!
GRAZIE!