I risultati dell’indice DESI sullo stato di digitalizzazione dei paesi UE resi noti dalla Commissione Europea, non devono trarci in inganno poiché fotografano un’Italia in netto progresso. Stiamo scalando posizioni su diversi fronti rispetto allo scorso anno e questo è un fatto estremamente positivo da attribuire all’azione del Governo e all’impulso che, nelle aule parlamentari, il M5S ha saputo dare alle politiche dell’innovazione.
In termini di connettività, l’Italia si piazza al 19esimo posto fra gli Stati membri dell’UE, risalendo di ben sette posizioni rispetto allo scorso anno. Si tratta di segnali importanti che ci lasciano ben sperare per il futuro e che certificano che stiamo colmando l’enorme divario digitale rispetto agli altri paesi europei.
Questo è stato possibile grazie ad una serie di semplificazioni messe in campo da questo Governo per la stesura della fibra che hanno ridotto la burocrazia inutile, snellito le procedure e creato un quadro normativo che consenta all’Italia di avere finalmente una rete unica.
Non sono da sottovalutare inoltre i progressi nell’attuazione del piano nazionale ultra broadband oltre all’incremento della copertura Banda larga veloce che ha raggiunto il 90% delle famiglie e il secondo posto in termini di preparazione al 5G. A tal proposito l’azione del M5S si è rivolta a incrementare l’offerta di servizi legati al 5G e sotto questo profilo l’Italia con il suo tessuto di PMI può giocare un ruolo strategico. Con questo fine stiamo portando avanti il progetto “Case delle tecnologie emergenti”: grazie ad uno stanziamento di 30 milioni di euro, abbiamo creato degli incubatori di startup che saranno localizzati a Matera, a Torino e nelle altre città italiane dove sono state avviate le sperimentazioni per il 5G.
Abbiamo, inoltre, dato validità giuridica ai registri distribuiti (es. blockchain) e creato le condizioni normative per un uso più ampio degli smart contracts, creato il Fondo Nazionale per l’Innovazione da 1 miliardo di euro, avviato la stesura di un piano Nazionale su blockchain e Intelligenza Artificiale insieme ad esperti del settore, riavviato il progetto WiFi Italia (al quale partecipano già 2304 comuni), rinnovato il piano formazione 4.0, ripreso la mappatura di tutte le infrastrutture di telecomunicazioni in Italia.
Tanto resta da fare, ad esempio, sulle competenze digitali: a tal proposito stiamo lavorando a un programma sperimentale di formazione digitale per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza negli incubatori certificati del Mise che aiuterà ad aumentarne la spendibilità lavorativa.
Siamo consapevoli della lunga salita che abbiamo di fronte per recuperare il tempo e le posizioni perdute nell’ultimo decennio, ma quel che conta è che i provvedimenti sul digitale e sull’innovazione finora messi in campo dal Governo e dal Parlamento si stanno dimostrando vincenti.