Ecco il mio intervengo a Tokyo dove mi trovo in rappresentanza della Camera dei Deputati, al Vertice dell’ottavo Women Parliamentary Leader Summit, alla vigilia del Vertice del G20.
Signori e signore, colleghi, la delegazione italiana desidera innanzi tutto rivolgere un ringraziamento sentito e i più vivi complimenti al Parlamento del Giappone per la straordinaria organizzazione dell’8^ Women Parliamentary Leader Summit.
Sottolinea l’urgenza di realizzare le condizioni necessarie perché le donne in tutti i paesi del mondo possano operare nelle Istituzioni con le stesse opportunità di svolgere i loro compiti sia come legislatori sia come leader politici; di promuovere liberamente le loro idee e di articolare senza discriminazione alcuna le proprie iniziative.
Richiama la necessità di operare sui Governi, attivandosi in particolare sulla componente femminile degli Esecutivi, più attenta e sensibile e proattiva, per il pieno conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Afferma che la tutela e la promozione dei diritti delle donne, dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile sono temi prioritari dell’azione dell’Italia a livello internazionale.
I progressi nella partecipazione delle donne ai processi formali di pace sono lenti e bisogna utilizzare strategie creative per promuovere la partecipazione delle donne, le reti regionali di mediatori femminili, rappresentano un importante sviluppo.
Ricorda che l’Italia ha lanciato l’iniziativa per una “Rete di Donne Mediatrici nell’area Mediterranea” volta ad aumentare il numero di donne coinvolte nel lavoro di peace-making e facilitare la nomina di donne mediatrici di alto profilo, sia a livello nazionale che internazionale.
Per quanto riguarda le iniziative adottate dal Parlamento italiano, si ricordano, tra le altre, le leggi che hanno introdotto misure di sostegno all’imprenditoria femminile e contro le dimissioni in bianco, l’istituzione di una Commissione contro il femminicidio, nonché l’imminente approvazione del Codice rosso, che aumenta le pene per le violenze sessuali, introduce il reato dei matrimoni forzati e della diffusione via internet di immagini intime per vendetta (il cosiddetto revenge porn).
Grazie a tutti per l’attenzione.