Nelle scorse settimane è stata trasmessa dai ministeri di Difesa e Salute una relazione tecnica al Parlamento, che costituisce una rendicontazione di studi già finanziati riguardanti lo stato di salute del personale militare e civile impiegato nei territori dell’ex Jugoslavia nel periodo settembre 2007-17. Si tratta di studi che, come si evince dal testo della relazione, non hanno una guida scientifica dal 2007 e che, dal 2011, sono senza fondi. Abbiamo così ottemperato a un obbligo di legge che era stato lungamente disatteso: la relazione era infatti attesa dal Parlamento da ben 7 anni e inquadra la situazione al 2017. E questo è opportuno precisarlo in virtù delle continue fake news e strumentalizzazioni diffuse in questi giorni da persone poco informate.
Precisiamo che si è partiti da questo rapporto per poter poi andare avanti con analisi più aggiornate, rilanciando una battaglia che è una bandiera del MoVimento su cui il Ministro Grillo assicura il suo impegno anche oggi, da titolare della sanità, come già aveva fatto nella passata legislatura in qualità di membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
A tal proposito, grazie al ministro Trenta, è stato avviato un tavolo tecnico all’interno del ministero della Difesa (che dunque già supera la relazione del 2007-17) volto all’elaborazione corretta di nuovi dati e all’individuazione di un percorso finalizzato alla deposizione entro la fine dell’estate della prima legge dello Stato a difesa delle vittime colpite da uranio impoverito: una legge che infatti punterà a invertire l’onere con la prova e salvaguardare le vittime da ogni possibile ostruzionismo dell’amministrazione.
Nello stesso periodo, a febbraio 2020, si concluderà uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità finanziato dal ministero della Salute, finalizzato alla Sorveglianza Epidemiologica della coorte Balcani (SEBAL-2), che prevede l’aggiornamento dello studio di mortalità e uno studio sulle ospedalizzazioni per tumore. I risultati potranno contribuire alla valutazione del profilo di salute della coorte di veterani dei Balcani, grazie allo studio osservazionale di mortalità e ospedalizzazione per tumore. Lo studio costituisce un’estensione temporale del precedente studio (SEBAL-1) condotto dall’Iss.
Insomma, lo abbiamo detto e continuiamo a ripeterlo, nonostante le strumentalizzazioni: basta silenzi, basta voltarsi dall’altra parte.