Abbiamo abolito i vitalizi agli ex parlamentari e agli ex consiglieri regionali applicando un principio di giustizia sociale che fa risparmiare ai cittadini milioni di euro ogni anno, ma i professionisti della politica hanno fatto di tutto per riavere indietro il malloppo. Oggi la bella notizia è che la Cassazione ha bocciato il ricorso dei nababbi.
Viene così confermata la nostra decisione: niente più vitalizio perché le condizioni di attribuzione degli assegni vitalizi per gli ex parlamentari “non possono che essere decise dagli organi dell’autodichia, la cui previsione risponde alla medesima finalità di garantire la particolare autonomia del Parlamento”. Tradotto: è il Parlamento che decide sui vitalizi, e non c’è ricorso che tenga. La nostra vittoria non si tocca. Un’altra promessa mantenuta e una pietra tombale sulle pretese di chi, per anni, ha ricevuto un assegno del tutto smisurato rispetto ai contributi versati durante gli anni in Parlamento.
Se ne faccia una ragione il PD che con il suo tesoriere Zanda ha annunciato di voler riproporre la legge per reintrodurre i vitalizi che noi abbiamo abolito. Se ne faccia una ragione la “grande stampa” che per anni ci aveva detto che non si poteva fare. Se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno intascato centinaia di migliaia di euro mentre agli italiani chiedevano sacrifici.
Con il taglio della Camera il risparmio per ogni anno sarà di 40 milioni. Con il taglio al Senato risparmiamo altri 16 milioni. In totale fanno 56 milioni, 280 milioni a legislatura, che resteranno nelle casse dello Stato anziché andare in tasca ai privilegiati e saranno destinati a chi fa fatica ad arrivare a fine mese. È un messaggio, un segnale: da quando il MoVimento 5 Stelle è al Governo abbiamo iniziato una lotta senza quartiere alla Casta. Entro l’autunno taglieremo 345 parlamentari con un risparmio di mezzo miliardo di euro e continueremo, senza fermarci, a tagliare tutti gli sprechi.
Quanti rappresentanti della Casta abbiamo visto in tv in questi mesi mentre tentavano, senza ritegno, di difendere il vitalizio che incassavano ogni mese? Lo chiamavano ‘diritto acquisito’, per noi è sempre stato un ‘privilegio rubato’ e, da oggi, sarà solo un brutto e lontano ricordo per gli italiani. Di questi vergognosi privilegi non rimarrà nemmeno l’ombra.